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Il Covid19 si combatte a tavola, mangiando ciò che ti piace, basta cucinarlo e abbinarlo secondo Cucina Evolution
La ricerca dell’Associazione per la Sicurezza Nutrizionale in Cucina
La nutrizionista Chiara Manzi spiega come essere 3 volte più resistenti al virus senza rinunciare a dolci, fritti e pizza. Lo studio e le specifiche di questo regime alimentare sono illustrati nel libro “Cucina Evolution. In forma senza dieta”
Ormai da anni i medici sono concordi che la cura e la salute inizi a tavola, un assunto che sembra essere valido anche per la lotta al Covid19. Lo stile alimentare che sembra essere il più efficace, e che potrebbe ridurre di 3 volte l’incidenza della Polmonite da Coronavirus tra la popolazione è quello della Dieta Mediterranea, povera di grassi, zucchero e sale, ricca di fibre e antiossidanti con un consumo di massimo 2 dolci a settimana.
Secondo una ricerca condotta in collaborazione con il Professor Michele Rubbini*, Professore dell’Università di Ferrara e membro del comitato scientifico dell’Associazione per la Sicurezza Nutrizionale in Cucina, ora sarebbe possibile restare sani e mantenere alte le difese contro i virus come il Covid19, mangiando anche 2 dolci al giorno, fritti e pizza quando vogliamo, seguendo lo stile alimentare di Cucina Evolution. Si tratta di un’evoluzione della Dieta Mediterranea, applicando le più recenti ricerche scientifiche della Culinary Nutrition, innovativa branca della nutrizione che studia le interazioni e gli effetti dei nutrienti sull’organismo umano, e come varino a seconda di come vengono cucinati e abbinati i cibi, di cui la nutrizionista italiana Chiara Manzi è la massima esperta in Europa.
La ricerca condotta dall’Associazione per la Sicurezza Nutrizionale in Cucina insieme al Professor Michele Rubbini ha preso in esame un campione di oltre 900 persone che seguono i dettami di “Cucina Evolution”, ai quali è stato chiesto di rispondere a domande sulla propria alimentazione quotidiana e, in particolare, se seguivano le ricette proposte nel libro “Cucina Evolution”, con quale frequenza e da quanto tempo. Inoltre, sono state chieste informazioni in merito all’età, sesso, peso, altezza e stato di salute, ed eventuale di tosse, influenza, disturbi intestinali e possibile infezione da Covid19 con sviluppo di polmonite nei mesi tra gennaio e maggio 2020.
Il campione analizzato è composto principalmente da donne (94,7%), tra i 50 e i 69 anni (63,6%). La popolazione oggetto del questionario, dunque, è tra quelle maggiormente esposte, sia per fascia di età, sia per genere femminile. Il 49,9% aveva iniziato a seguire questa particolare alimentazione da oltre 3 mesi, il 31,5% da meno di tre mesi e il 9,1% non ha ancora iniziato questo stile alimentare.
Dai questionari è emerso che l’incidenza di Covid19 di chi seguiva Cucina Evolution da almeno 3 mesi è dello 0,22%, mentre per chi lo segue da meno o non lo segue affatto sale a 0,58%, un dato quasi 3 volte più elevato. A livello nazionale, secondo i dati ufficiali, l’incidenza del virus tra le donne di età compresa tra 50 e 69 anni (che rappresentano la maggior parte del campione dello studio) è dello 0,4%, circa il doppio di quanto evidenziato.
“Gli ultimi studi ci hanno dimostrato come uno stato di eubiosi produce un’emissione di interferoni (proteine antivirali) che porta ad una maggiore protezione antivirale e alla riduzione dell’immunopatologia del contagiato. Per questo è importante mangiare sano e nutrire il nostro intestino con fibre prebiotiche, antiossidanti e polifenoli, riducendo al contempo grassi, zuccheri e sale. – Spiega la dottoressa Chiara Manzi – Da questa ricerca non si possono trarre conclusioni certe e definitive, ma considerazioni basate sull’osservazione. Da quanto leggiamo dai dati, imparare ad abbinare gli alimenti e scegliere il giusto modo di cottura ci rende non solo più sani e in forma, ma anche più forti contro il Covid19. L’obesità, infatti, costituisce un fattore di rischio anche in questo caso. Il Coronavirus entra nel nostro tessuto polmonare attraverso l’enzima ACE2, espresso sulla superficie delle cellule polmonari, del tessuto adiposo viscerale, del cuore e dell’intestino. Perciò l’obesità predispone a immagazzinare una carica virale maggiore”.
Cucina Evolution insegna a friggere limitando l’assorbimento di grassi, a sostituire lo zucchero con dolcificanti naturali antiossidanti e a ridurre i grassi grazie all’uso di fibre prebiotiche. Inoltre, grande attenzione è riposta agli abbinamenti dei cibi e ai metodi di cottura. Dunque, non una dieta restrittiva, ma un’alimentazione sana, senza rinunciare al gusto.
Maggiori dettagli sulla ricerca sulla correlazione tra Covid19 e Culinary Nutrition sono riportati nel libro “Cucina Evolution. In forma senza dieta” della dottoressa Manzi.
DATI SULL’INDAGINE
56,5% consumano ricette di Cucina Evolution da oltre 3 mesi, nel dettaglio:
20,5% da 1-2 anni
15,8% da oltre 2 anni
13,6% da 6 mesi-1 anno
6,6% da 3 a 6 mesi
31,5% consumano ricette di Cucina Evolution da meno di 3 mesi o successivamente, nel dettaglio:
21% da 1-3 mesi
10,5% da meno di 1 mese
9,1% ancora non hanno iniziato a mettere in pratica
2,9% risposte non valide
FREQUENZA DI CONSUMO DI PRODOTTI E RICETTE EVOLUTION
61% consumo abituale a colazione
75% consumo abituale a pranzo
75% consumo abituale a cena
SESSO
94,7% donne
5,3% uomini
ETÀ
63,6% tra i 50 e i 69 anni
22,7% tra i 40 e 49 anni
10% under 40
3% over 70
INCIDENZA DI MALATTIE CRONICHE
4,4% diabete
10% patologie cardiovascolari
INCIDENZA DI OBESITÀ E SOVRAPPESO
Dal rapporto peso altezza si evince che l’80% della popolazione osservata è mediamente normopeso o leggermente sovrappeso.
* Direttore del Programma di Chirurgia Colonproctologia presso l’Università – AUSL di Ferrara, Italia;
International Fellow ASCRS; Fellow ISUCRS.
Membro del board di: Advisory Board Nursing Programme NUST; International Committee ASCRS; Program Committe ASCRS; Research Council University of Ferrara; Editorial World J of Gastrointestinal Surgery.