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I docenti tornano a “studiare” per integrare gli alunni disabili a scuola

Una circostanza che troviamo sempre più sovente nelle scuole oggigiorno, che c’è almeno un alunno con disabilità: fisica, mentale o neurologica. Non fa differenza. È necessario agire in modo da includerlo e integrarlo nel contesto generale, onde evitare che sia isolato o emarginato, avendo già una palese difficoltà.

Dunque, per non rincarare la dose è giusto che questa situazione non sia amplificata dall’indifferenza degli altri, perché non è per niente corretto nei confronti di chi purtroppo, convive da sempre con un problema piuttosto marcato. Senza dimenticare le altre vittime: i familiari degli alunni con disabilità. I genitori in primis.

Per cercare di assimilare al meglio tutto ciò che ne concerne a questo tema – sempre più attuale – occorre anche disciplinare altri soggetti: i docenti. È obbligatorio per legge formare i docenti su come includere gli alunni con disabilità. Si tratta di un corso di venticinque ore su come gli allievi devono apprendere.

Ai docenti tocca studiare qualsiasi escamotage per consentire agli allievi disabili – minorenni o maggiorenni – di recepire come fossero quasi normo abili. Perciò anche ai docenti spetta mettersi nuovamente “con la testa sui libri”, per implementare i concetti necessari per includere gli alunni con disabilità.

Il corso di venticinque ore in questione, si chiama: Universal Design for Learning. Nella nostra lingua – per intenderci – sta a significare la responsabilità e l’operatività collegiale dei docenti di classe. Il corso è organizzato da Tecnica della Scuola, accreditato e concordato dal Ministero dell’Istruzione.

Venticinque ore così spartite: sedici saranno videolezioni in modalità asincrona, otto ore di attività in piattaforma in autoformazione in modo da interagire con i docenti tramite un forum e un’ora per valutare e testare se quanto spiegato è stato compreso. Inoltre, ci sarà occasione per inserire altri temi su cui argomentare.

Alfonso Infantino

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