Luca Marinelli e Alessandro Borghi di nuovo insieme in “Le otto Montagne”
I due attori romani dopo l’esperienza di “Non essere cattivo“ (2015), tornano insieme sul set per la trasposizione cinematografica del romanzo di Paolo Cognetti

Presentato il 18 maggio 2022 in concorso al 75° Festival di Cannes, il film “Le otto Montagne”, tratto dal romanzo, vincitore del premio Strega nel 2017, di Paolo Cognetti, e diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch (regia e sceneggiatura di “Alabama Monrore”), vedrà come protagonisti due degli attori di maggior rilievo del panorama cinematografico italiano attuale : Luca Marinelli e Alessandro Borghi, che dopo aver lavorato insieme all’ultima pellicola di Claudio Caligari (“Non essere cattivo”), si ritrovano a condividere il set per un film che ha come colonna portante il rapporto d’amicizia tra i due protagonisti Pietro (Marinelli) e Bruno (Borghi), con la cornice del paesaggio montuoso della Val D’Aosta.
Il romanzo, che è stato tradotto in 35 lingue, descrive la storia di due bambini che si incontrano durante una vacanza estiva, dove Pietro conosce l’unico ragazzo, Bruno, del posto che visita con la madre, ovvero un paesino della Val D’Aosta. Da quell’incontro rimarranno in contatto e si vedranno assiduamente diventando intimi amici, avendo però vite totalmente all’opposto. Pietro vive in città, il padre è ingegnere in una famosa fabbrica e la montagna la prende come uno svago o un posto da raggiungere per poter resettare i propri pensieri e ripartire. Mentre Bruno, nativo dello sperduto paesino tra i monti, la vive come una culla, una certezza ed è legato ad essa, in tutte le sue parti e sfumature, che lo porteranno ad avere criticità talvolta, sia nell’affrontare scelte importanti per la sua crescita e vita, sia sociale, che in amore. Proprio su questa diversità di vissuto fa leva il romanzo, che mostra i lati negativi e positivi di entrambi i lati della medaglia, ma che, grazie all’ambiente magico della montagna, riesce a tenere connesse due persone così distanti. Proprio in merito ad essa l’autore del libro, Cognetti, al tempo della presentazione spiegava: “ Si può dire che abbia cominciato a scrivere questa storia quando ero bambino, perché è una storia che mi appartiene quanto mi appartengono i miei stessi ricordi. In questi anni, quando mi chiedevano di cosa parla, rispondevo sempre: due amici e una montagna. Sì, parla proprio di questo».
Montagna che per l’appunto avrà un ruolo chiave all’interno del girato, a parità dei due protagonisti, proprio per tener fede al manoscritto dov’è centrale e continuamente riportata, oltre che descritta nei minimi particolari.
Sicuramente scelta più azzeccata per interpretare questi due personaggi la produzione non poteva fare. I due giovani attori romani sono notoriamente amici nella loro vita privata, anche se hanno lavorato insieme una sola volta, l’alchimia portata nelle sale ai tempi dell’uscita di “Non essere cattivo” è stata chiara e palpabile. È curioso e indicativo, che durante i provini per scegliere a chi affidare i ruoli dei due protagonisti, non furono stati scegli per la loro evidente sintonia, ma selezionati in momenti temporaneamente staccati. Marinelli è stato scelto prima di Borghi, a cui è stata affidata la parte più tardi del collega, e solamente dopo hanno constatato di poter girare insieme una seconda volta, in un film che appunto parla di un solido rapporto d’amicizia, quello che condividono già lontano dalla cinepresa.
La pellicola distribuita da Vision Distribution, che è in concorso per la palma d’oro al 75°Festival di Cannes, uscirà nelle sale italiane nell’autunno di quest’anno, e quindi non ci resta che aspettare per vedere, sia gli splendidi paesaggi di montagna della Val D’Aosta ma anche se, Luca Marinelli e Alessandro Borghi ci hanno regalato un secondo film da ricordare per la bellezza in particolar modo, ma soprattutto per la loro singolare chimica che li contraddistingue.
Jacopo Stella
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