
Fin quando esiste l’uomo, l’ambiente non sarà mai al sicuro. Inutile spiegare o commentare o dibattere in proposito, è l’unico discorso da pensare o fare in questo momento. Domani, dopodomani, sempre. E’ stato creato un qualcosa che nuoce alla salute del prossimo, specialmente se questo prossimo è l’ambiente. Questo qualcosa è l’uomo, rassegniamoci a questa cruda realtà.
L’ennesimo vandalismo dell’uomo lo registriamo in Liguria: ad Imperia la guardia costiera ha rinvenuto anomalie ai depuratori, gravi per l’ambiente e per il mare, ove naturalmente scaricano i depuratori. Sotto inchiesta sono finiti due dirigenti della città, “adibiti” a salvaguardare l’ambiente circostante. Sembra quasi un eufemismo solo a scrivere tali parole. Purtroppo è così.
I reati accollati a questi due scellerati – pardon dirigenti – sono diversi e uno più grave dell’altro: inquinamento ambientale, getto pericoloso di materiale e inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. Costoro appartengono alla società che si occupa di gestire i depuratori di Imperia, esattamente parliamo della società Amat & Rivieracqua. L’ultima (per ora) società ad occuparsene.
Il depuratore di Imperia è stato tipo come il portone di un condominio: tutti lo toccano e poi lo scaricano una volta entrati o usciti. Si sono susseguite negli anni molteplici società, nel gestirlo. L’ultima – in ordine cronologico – è appunto la società Amat & Rivieracqua, in cui lavorano questi dirigenti o presunti tali. L’inchiesta è stata condotta dalla Capitaneria di Porto della guardia costiera.
E contestualmente coordinata dalla Procura della Repubblica del tribunale di Imperia. Un’attività minuziosa, gestita in tre livelli: è stata campionata l’acqua del mare e controllata in che condizione si presentava il depuratore, evidenziando una palese instabilità strutturale. In un secondo livello con un apparecchio elettronico è stata monitorata l’acqua nel fondo del mare.
Quasi come se fosse un drone subacqueo, rilevando pure l’acqua lungo la costa. In un terzo livello è stata campionata la terra circostante al mare, emergendo nell’insieme: acqua inquinata da sostanze chimiche, organiche (inclusi escrementi umani e animali) altamente batteriche e nocive; con reflui sversati e non depurati direttamente in mare. Un bel fardello illecito insomma.
Automaticamente le autorità hanno allargato la cerchia, indagato più a fondo sia a livello amministrativo, tecnico ed esecutivo. Scoprendo in seguito chi sono state le persone della società a contribuire in questa sporca attività illecita. Una vicenda triste e ridondante, sembra sempre di parlare dei soliti discorsi e quindi approfondire neanche serve. Scoccia, irrita e imbestialisce.
Alfonso Infantino
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