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Roma: da gennaio 4 senza tetto morti per strada, Diodati (Croce rossa) “crescono poveri”

Dall’inizio dell’anno, nella Capitale, sono circa quattro le persone senza tetto morte per strada. Un fatto preoccupante, soprattutto perché si sta attraversando il periodo più freddo dell’anno. L’ultima vittima è stata ritrovata sabato mattina all’interno dell’auto dove dormiva in Largo Micara, in zona Cavalleggeri. L’uomo non aveva documenti e utilizzava la macchina come rifugio. Dalle prime indagini effettuate dalla polizia, non sono state trovate tracce di violenza, motivo per cui non si esclude che l’uomo sia morto di ipotermia. E appena una settimana prima, l’associazione Nonna Roma, aveva denunciato la morte di tre clochard “che negli ultimi dieci giorni hanno perso la vita nella nostra città a causa del freddo”. Secondo la presidente della Croce rossa di Roma, Debora Diodati, interpellata da “Agenzia Nova”, “purtroppo il numero delle persone senza dimora che nel periodo del freddo perdono la vita è più o meno in linea con l’anno scorso, ma anche se sono aumentati gli aiuti, sono sempre di più le persone per strada”.

Le misure adottate dal Comune di Roma proprio in sostegno alle persone senzatetto durante l’inverno sono state delineate nel cosiddetto piano freddo, che prevede di ottenere circa mille posti letto in più entro il 2026, circa 200 all’anno. Per quanto riguarda la Croce rossa, tra le iniziative messe in campo, “sabato scorso, abbiamo aperto una struttura in convenzione con il Comune di Roma per poter accogliere 50 persone. Questa struttura, è aperta 24 ore, quindi le persone accolte non hanno obbligo di uscita e rientro successivo”, spiega Diodati. “Dal primo giorno – precisa la presidente del Cri Roma – siamo andati subito a pieno regime, con una prevalenza di uomini. Nei prossimi giorni, sempre in convenzione con Comune di Roma, e in previsione del maltempo e delle basse temperature, molto probabilmente riusciremo ad attivare un’altra struttura di accoglienza. Inoltre, in questo ultimo periodo abbiamo potenziato le unità di strada, che escono tutti i giorni, che portano coperte e bevande calde. Quello che cerchiamo di fare come Cri, grazie anche alla nostra capillarità, è quella di arrivare anche nelle zone più isolate, perché è lì che queste persone perdono la vita. Siamo presenti anche nelle stazioni principali di Roma, Termini e Ostiense e Tiburtina, ma cerchiamo di essere dappertutto”.

“Il Comune, inoltre, ha aumentato i posti letto disponibili, arrivando a circa 2500 persone accolte”, spiega ancora Diodati. “Tuttavia – precisa la presidente del Cri Roma – nella Capitale si contano circa 10 mila senza tetto che vivono in queste condizioni. Siamo affrontando un fenomeno molto complesso. È difficile riuscire a garantire un ricovero a tutte le persone che vivono in strada, dove abbiamo numeri in crescita”. Sono sempre di più le persone che si ritrovano a vivere in strada e sempre più nuove povertà. “Lo abbiamo visto come Cri per il numero di pacchi distribuiti alle famiglie. In quel caso non c’è una necessità di ricovero, ma non sono più in grado di garantirsi del cibo per affrontare le giornate. C’è un problema di povertà quindi, ma è vero anche che chi non riesce a risolverlo, rischia di finire per strada – osserva -. Ed è su queste persone che bisogna intensificare l’intervento, perché attivare un percorso di inclusione e supporto può avere efficacia se la persona si trova in strada da meno tempo, rispetto a chi è senza dimora da 10 anni o più”. Secondo Diodati “questo primo intervento potrebbe essere molto più efficace. Bisogna partire da una struttura, evitare che le persone vivano in strada. Ma mi rendo conto che nonostante le strutture di accoglienza e i numeri di posti letto siano aumentati, i senza tetto sono tanti e in crescita”, conclude Diodati.

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