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DRACULA. LA LEGGENDA va in scena al Teatro Spazio 18b-Roma

Uno spettacolo di Massimo Roberto Beato, diretto da Jacopo Bezzi, in scena fino al 19 novembre 2023

Tutti ricordano la leggenda di Dracula e il famoso romanzo di Bram Stoker, scritto in forma epistolare, ispirato alla figura del principe Vlad III di Valacchia, ma, forse, in pochi sanno che lo scrittore stesso lavorò come giornalista e critico teatrale, nonché come manager del Lyceum Theatre a Londra. Avrebbe, quindi, apprezzato molto la trasposizione del suo capolavoro in una pièce teatrale. Ben riuscita quella di Massimo Roberto Beato, per la regia di Jacopo Bezzi, in scena a Roma, al Teatro Spazio 18b, fino a domenica 19 novembre 2023.

Il mito dei vampiri e di Dracula è eterno, ancora oggi affascina adolescenti e adulti, diverse sono le saghe che li vedono come protagonisti. Dracula è un conte e un vampiro che seduce e terrorizza, un principe delle tenebre. Stoker ambienta la sua storia a Londra. Il Conte Dracula si trasferisce dalla Transilvania a Londra, dove vuole creare un impero di vampiri da lui guidato. In scena vediamo proprio questo, un uomo distinto, che non mangia e non beve mai, che tiene prigioniero Jonathan Harker, un giovane avvocato inglese, inviato dal suo capo, Peter Hawkins, in Transilvania, una regione della Romania, per curare l’acquisto di una proprietà londinese da parte del Conte Dracula. Jonathan, che è in parte anche il narratore della vicenda, è inizialmente ben predisposto verso il Conte, ma ne subisce sin da subito l’autorità e nota le sue stranezze, nonostante l’apparenza da anziano gentiluomo, molto ospitale e accogliente. Dopo pochi giorni, Harker si rende conto di essere diventato prigioniero del Conte; scopre che ha poteri soprannaturali – mentre l’avvocato sta leggendo, ad esempio, gli chiude a distanza il libro – e intende attuare un piano diabolico. Harker teme per la propria vita e cerca invano di fuggire dal castello.

Lo scenario del castello si alterna con la regale dimora londinese di Mina Murray, la fidanzata di Harker, che passa il suo tempo con l’amica Lucy Westenra. Un giorno una nave russa naufraga a Whitby, tutti i membri dell’equipaggio sono dispersi, il capitano della nave viene trovato morto al timone. A bordo ci sono cinquanta casse di terra provenienti dal castello del Conte Dracula e gli abitanti del paese dicono di aver visto una creatura misteriosa scendere dalla nave. Inaspettatamente, torna anche Harker, ammalato, tanto che tutti pensano abbia avuto delle allucinazioni e una forte febbre. La stessa Mina e l’amica non credono ai suoi racconti e appaiono sempre più strane.

Attraverso un gioco di specchi, di rimandi, di luci, i due luoghi e i quattro protagonisti in scena si contaminano intrecciando indissolubilmente i loro destini.

Le atmosfere sono cupe ed oscure, proprio come nell’immaginario comune. Queste tinte dark impressionano lo spettatore, lo coinvolgono in un crescendo rossiniano di emozioni e di terrore. Lo spazio piccolo ma accogliente del teatro – sembra proprio di stare seduti in salotto a gustarsi uno spettacolo dal vivo – accentua il coinvolgimento e la partecipazione degli spettatori che, forse per un momento, temono di diventare dei vampiri!

Efficace la resa drammaturgica dei dialoghi. Una menzione di merito agli attori Massimo Roberto Beato, Tommaso Paolucci, Veronica Rivolta, Carlotta Mangione per l’interpretazione, e alle voci fuori campo dei doppiatori Dario Penne ed Eugenio Marinelli. Molto curati nei dettagli e fedeli all’epoca (fine Ottocento), l’allestimento e la scenografia.

 

 

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