Roma, Teatrosophia: Jennifer incanta tra solitudine e amore

Il percorso interiore di Jennifer con una sequenza di emozioni intense, tra paura, angoscia, solitudine e delirio immergono lo spettatore in una girandola emozionale, densa delle sue esperienze interiori.

Sul delizioso palco del Teatrosophia, nel cuore di Roma, facciamo la conoscenza di Jennifer. Si tratta di un eccentrico e delicato travestito, dal grande cuore romantico. La storia si svolge in un contesto storico- sociale, seppure lontano, sempre attuale. L’opera originaria “Le cinque rose di Jennifer” di  Annibale Ruccello, risale infatti al 1980 quando l’allora 24enne autore, la portò personalmente in scena, riscuotendo un grande successo.

photo by @laurascarpellini

Uno spaccato dei quartieri popolari di Napoli

Da Roma lo spettatore viene trasportato in un pittoresco quartiere popolare della Napoli degli anni ’80. Jennifer interpretato magistralmente dall’attore-regista Antonello De Rosa, passa la maggior parte del suo tempo rinchiuso in casa, in trepidante attesa della telefonata di Franco, l’ingegnere di Genova di cui è perdutamente innamorato.

Il travestito nell’attesa continua, non manca di dedicare al suo amato la canzone  Se perdo te di Patty Pravo, attraverso una delle storiche radio locali napoletane. Durante tutta la rappresentazione teatrale in più riprese fa la sua apparizione, un’ombra leggera che si muove tra il sogno e la realtà, come una ballerina che danza sulle note di un antico carillon.

La figura delicata e quasi eterea intende dare consistenza alla dualità della persona di Jennifer. Il lato teatrale insito in lui che di volta in volta appare, mentre nell’aria arrivano le struggenti note di indimenticabili romantiche opere liriche.

photo by @laurascarpellini

Sul palco del Teatrosophia Jennifer è una figura che danza sulla sottile linea tra il femminile e il maschile, in una  costante ricerca di sé stessa, della propria sessualità, e della sua identità di uomo e di donna. Il protagonista si muove in un contesto diviso tra il sogno, la trasposizione dell’amore, e la realtà. Si respira nell’aria una fortissima  speranza di vivere prima o poi, una grande passione. .Jennifer è donna e uomo insieme, pervasi da una comune solitudine e bisogno di amare e essere amati.

Proprio la presenza della solitudine che pervade l’anima di Jennifer, viene ripetutamente messa in evidenza. Il protagonista  cerca amore, compagnia, complicità e conferma del suo essere amato, in ogni forma di contatto che vive. Un  tema questo mai come oggi così terribilmente attuale, in cui si è in connessi con il mondo, ma pur sempre troppo soli.

Lo spettacolo vede la coinvolgente partecipazione di  Margherita Rago, Caterina Ianni, Simona Avallone e Marianna Avallone, con la regia di Antonello De Rosa e la produzione di ScenaTeatro Management Srl.

 

Il dialetto napoletano tra i protagonisti della scena a Roma

Una nota di merito va indiscutibilmente al dialetto napoletano, che sul palco si contende il ruolo di primadonna, alla stregua del protagonista. Le frasi dialettali, il linguaggio da strada, le smorfie, la gestualità tipica della terra del Vesuvio, sono il valore aggiunto dell’opera teatrale.

La lingua napoletana avvolge, ammicca verso lo spettatore trascinandolo all’istante tra i vicoli di Napoli, tra le sue sguaiatezze, e i suoi profumi. Il dialetto napoletano è femmina, è graffiante, ironico e nello stesso tempo melanconico.

Ecco che  il temperamento, il carattere e il calore del sud con la sua fantasiosa gestualità e i dialoghi coloriti di Jennifer, strappa continuamente sorrisi in platea, ma induce anche a delle riflessioni ciniche, degne della più toccante magia del teatro dai toni amari, del grande Totò.

photo by @laurascarpellini

Chi è l’anima di Jennifer

Il personaggio uscito dalla penna di Annibale Ruccello, viene portato in scena in maniera straordinaria, da Antonello De Rosa. L’attore nasce a Salerno nel 1973, e si divide ormai da tempo tra la città natì e Roma. Nell’agosto 2022, viene nominato Ambasciatore del Teatro nel Mondo, e attualmente ricopre l’incarico di direttore artistico dell’Accademia teatrale SCENA TEATRO, fondata dallo stesso nel 2003 che conta quasi 310 iscritti.

Si tratta questa di una delle realtà artistiche più floride, presenti nel sud Italia. Ma queste sono solo alcune delle attività artistiche in cui si cimenta il protagonista di Jennifer. Infatti De Rosa dirige come esperto esterno PON scolastici e Progetti SCUOLA VIVA legati al Teatro, ed è anche il responsabile di Teatro Terapia, da 20 anni, nei centri di riabilitazione mentale U.I.L.D.M-.

Dal 2017 lo troviamo inoltre essere referente del Teatro di riabilitazione sociale nelle carceri di Eboli (SA). La sua qualifica di Esperto in Teatro terapia e teatro di riabilitazione sociale, lo vede impegnato in progetti volti al sociale, con grande sensibilità e dedizione.

Il teatro è la sua vita, e tale coinvolgimento arriva al pubblico, in ogni contesto scenico. Sono famose le sue collaborazioni con personaggi di spicco del mondo televisivo e teatrale, firmando regie di spettacoli di successo, nonché con nomi importanti del panorama giornalistico RAI- Pino Strabioli, Nadia Rinaldi, Giorgio Borghetti, Elena Croce, Vladimir Luxuria, Peppe Lanzetta, Fioretta Mari, Josephine Alessio, Mariella Anziano, Vittoriana Abate, Antonietta Di Vizia, Roberta Ammendola.

Ormai De Rosa si colloca come  maggior esponente della corrente “RUCCELLIANA”, conoscitore come nessuno del pensiero di Annibale Ruccello. Da mettere in nota che per Antonello De Rosa, lo scrittore ed attore Peppe Lanzetta scrisse uno spettacolo “FEMMENE STRACCIATE” portato in tournée in tutta Europa.

Prossimi appuntamenti

Jennifer,la troveremo nella Rassegna Pantarei patrocinata dalla Regione Campania:

 

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