Shock in provincia di Agrigento, muore fumando mentre era in ossigenoterapia
Si accende una sigaretta davanti a materiale infiammabile

Shock in provincia di Agrigento, muore per appagare la sua volontà di “nicotina” e ignora o dimentica che era in ossigenoterapia. Quanto accaduto a Ribera – in provincia di Agrigento – è del tutto assurdo se non incredibile, che sia veramente successo. Al reparto di medicina e cardiologia all’ospedale “Fratelli Parlapiano” di Ribera, è morto un paziente romeno per aver acceso una sigaretta, mentre era sottoposto ad una seduta di ossigenoterapia. Il macchinario a cui era collegato è logicamente formato da materiale infiammabile, ha alzato la mascherina e si è acceso la sigaretta. Lui è morto sul colpo, ma il suo folle gesto ha incendiato il reparto, evacuando gli altri pazienti (trasferiti nelle sale del pronto soccorso) e tutto il personale sanitario presente lì.
Shock in provincia di Agrigento, muore da imbecille e crea scompiglio
L’idiozia in questa vicenda si propaga: a partire dal paziente che si è ucciso, per doversi accendere una stupida sigaretta, mentre era collegato ad una macchina che eroga ossigeno. Ma chi è da colpevolizzare in questa storia, è anche il personale sanitario che lo seguiva. Come mai costui aveva sigarette con sé mentre era in una situazione pericolosa per sé e per gli altri? Perché non è stato invitato ad aspettare che avesse terminato la terapia a cui era sottoposto e poi eventualmente avrebbe fumato dopo, all’esterno del nosocomio? Perché dobbiamo parlare di queste storie, quando sono da evitare a prescindere? Una vicenda che ha allarmato tante persone e intanto lui è morto da sciocco. Valeva la pena fumare?