Olbia, Fabrizio Pinna è pronto per affrontare una nuova sfida

Ora occorre un aiuto concreto per permettergli di restare indipendente continuando a brillare, anche nel suo amatissimo sport

Fabrizio Pinna Cavassa, figura da tempo ormai ben nota nel mondo del paragility, si sta preparando ad affrontare nella sua Olbia, una nuova e importante sfida. Stavolta non sono le lancette di  un cronometro da tenere a bada, ma le finanze che non sono mai abbastanza.

Fabrizio in uno dei suoi tanti appuntamenti con gli specialisti

Finalmente arriva il viaggio tanto atteso

Il prossimo 4 febbraio sarà una data importante per Fabrizio che dovrà recarsi a Milano per sottoporsi a un intervento medico cruciale, con il Dott. Usuelli e la sua equipe medica. Sono stati lunghi interminabili mesi d’attesa quelli che hanno separato la data della partenza dalla profonda speranza che finalmente si possano migliorare le sue condizioni di salute. Tuttavia, la situazione non è priva di difficoltà e preoccupazioni.

Le condizioni di Fabrizio destano non poche apprensioni, ma come sempre nell’indole di Francesca ( la mamma di Fabrizio) e della sua cerchia di parenti ed amici,  prevale l’ottimismo. “Un intervento questo davvero tanto, tanto atteso potrebbe davvero oggi, fare la differenza. Purtroppo, però, organizzare il viaggio e garantire tutte le necessità logistiche – ci racconta Francesca Cavassa,- è sempre una sfida significativa per noi. Ma non molliamo!”.

Una nuova necessità all’orizzonte per Fabrizio

Fabrizio quindi si prepara ad affrontare una delicata operazione imminente a Milano, quale passo fondamentale per la sua salute e il suo futuro. Tuttavia, dopo l’intervento avrà bisogno di un mezzo specifico per garantire la sua mobilità.

È essenziale quindi che venga allestita una vettura con una rampa speciale per il trasporto della sua carrozzina elettronica. Senza questa modifica, Fabrizio non sarà in grado di spostarsi nella sua quotidianità né di poter partecipare agli appuntamenti con il paragility, che rappresentano da tempo un’importante parte della sua vita. Ogni contributo sarà fondamentale per permettergli di continuare a inseguire i suoi sogni e a vivere con maggiore indipendenza.

 

“Il Comune di Olbia e la Regione Sardegna hanno provato ad intraprendere varie strade per poter offrire il supporto finanziario necessario per affrontare questa situazione – racconta Francessa Cavassa. – Purtroppo al momento non vi sono delibere istituzionali che permettano l’accesso a fondi dedicati a questo tipo di emergenze in ambito sanitario”.

Ecco quindi che i fronte a questa mancanza la famiglia di Fabrizio e gli amici vicini e lontani,  hanno deciso di lanciare un appello solidale, affidandosi alla generosità della rete attraverso una raccolta fondi.

Come si può aiutare Fabrizio

Chi da tempo segue Fabrizio sa benissimo che lui non è solo un atleta straordinario, ma  è anche un esempio di determinazione e passione a cui bisognerebbe sempre fare riferimento. Chiunque lo segua nelle competizioni sa quanto amore e passione metta nel paragility, sempre accompagnato dalla sua inseparabile compagna Kira, e l’inossidabile mamma Francesca. In tanti abbiamo tifato per lui seguendo le sue imprese sportive anche attraverso le dirette social, e con lui abbiamo ammirato la sua grinta e condiviso le sue vittorie. Ora è il momento di essere al suo fianco.

È possibile contribuire alla raccolta fondi visitando il sito ufficiale di Fabrizio www.profabrizio.it.Ogni piccolo gesto può fare la differenza. Una donazione è un modo concreto per aiutare a coprire i costi di viaggio, le spese mediche e l’allestimento necessario per garantire a Fabrizio di affrontare le sue prossime trasferte  in sicurezza e serenità.

Ecco le notizie che si possono reperire sulla piattaforma on line dedicata:

Fabrizio ha 21 anni, all’ età di 6 anni è stato colpito da una rarissima malattia, dopo anni di ricerche siamo giunti a una diagnosi di la diagnosi di Sindrome di Perrault con doppia mutazione genetica”.
Prima era un bambino come tutti gli altri, con un sogno: giocare a calcio e magari un giorno far parte della sua squadra del cuore : La Juventus,  ma purtroppo questa malattia gli impedisce di coordinare i movimenti. Fabrizio ha avuto tappe dello sviluppo normali sino all’età di 6 anni, dopo di chè si ha la comparsa di perdita di equilibrio , viene per cui eseguita la RMN la quale evidenziava atrofia cerebellare, viene posta la diagnosi di
 Atassia di natura ignota.
Sì, perchè su Fabrizio è rimasta un’ombra, quella del vaccino. “Noi non sappiamo esattamente cos’ha Fabrizio – ha detto sua madre Francesca – so solo che i problemi sono sorti dopo il vaccino che ha fatto a 6 anni.
Uno specialista in vaccini ci ha dato una lista di esami da fare, ma nessun medico italiano ha mai voluto prenderla in considerazione. Hanno sempre detto che i vaccini non c’entrano, ma noi vogliamo solo capire cos’ha Fabrizio”. Non c’è rabbia nella voce di Francesca Cavassa, solo una grande forza. E non c’è voglia di accusare nessuno o di fare delle crociate: in gioco c’è la vita di un ragazzo che ha diritto a sapere perchè sta male e se c’è una cura. Per questo si continua a cercare qualcuno disposto a fare questi esami. “L’atassia è una malattia genetica e abbiamo puntato sempre su questo – ha detto Francesca – ma il genoma di Fabrizio è agli studi e fino ad oggi non hanno trovato nessuna anomalia. Com’è possibile che una malattia genetica si manifesti senza anomalie genetiche? Noi vogliamo solo capire. E vorremmo l’aiuto dello stato”.

 

 

Fabrizio in uno dei suoi tanti appuntamenti con gli specialisti

Un forte appello da Olbia al cuore solidale di tutti

Fabrizio Pinna Cavassa ha sempre dimostrato con la sua grande determinazione, che ogni ostacolo può essere superato. Ora è il momento per noi di restituire tutto il sostegno che lui ha saputo ispirare negli anni a chiunque sia entrato in contatto con la sua voglia di vivere, il suo sorriso e il suo entusiasmo.

Già la città di Olbia ha iniziato ad attivarsi nella catena solidale tanto che anche un gruppo di appassionati bikers hanno intenzione di dare vita ad un motoraduno per poter offrire il loro aiuto. Contribuire alla raccolta fondi non è solo un atto di generosità ma un modo per riconoscere il valore di un campione che nonostante le sue importanti difficoltà, non si è mai arreso.

Uniamoci a questa catena di solidarietà perchè insieme possiamo dare a Fabrizio la possibilità di affrontare questa grande e importante sfida personale, con la stessa forza e determinazione che ha sempre dimostrato in campo. Per donare e per saperne di più basterà visitare il sito ufficiale di Fabrizio. Ogni contributo è davvero importante in questo momento, e insieme si può fare davvero la differenza!

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