Roma il 21 e 22 gennaio vede il Teatro Lo Spazio ospitare un evento unico e imperdibile: Qualcosa che per comodità chiameremo amore, un format innovativo che celebra e ridefinisce il più nobile e il più combattuto dei sentimenti: l’amore.
Dal palco di Roma si va dritto al cuore dello spettatore
A firmarlo è la Compagnia Les Moustaches, una delle realtà teatrali under 35 più rilevanti del panorama italiano, recentemente insignita del Premio Hystrio 2023.
Sul palco troviamo il drammaturgo e regista Alberto Fumagalli e il musicista Antonio Muro, in arte Minollo che si trasformano in due moderni Cupidi in cerca di riscatto. Attraverso scritti crudi e musiche rese incisive, i due artisti smantellano ogni retorica legata all’amore, allontanandosi così da cliché, frasi fatte e “baci perugina”. Il loro intento? Rendere al sentimento universale un significato autentico e profondo, in grado di poter colpire dritto al cuore degli spettatori.
Un mix di teatro e musica per ridefinire l’amore
L’originalità del progetto va ricercata nella perfetta fusione tra parole e musica:
Alberto Fumagalli, con la sua scrittura tagliente e la visione registica, porta in scena il suo talento pluripremiato.
Antonio Muro, poliedrico artista conosciuto come Minollo, dà voce e ritmo all’intera performance, regalando al pubblico un’esperienza musicale che non si limita all’accompagnamento, ma diventa essa stessa parte integrante del racconto.
Questo format che con grande maestria mescola intrattenimento e riflessione, rompe con le narrazioni convenzionali sull’amore, lasciando così tanto spazio a una visione fresca, audace e a tratti veramente disarmante.
Roma vede una seconda chance per il cuore degli spettatori
Il successo di questa collaborazione ha portato a nuove repliche: lo spettacolo tornerà al Teatro Lo Spazio il 4 e 5 febbraio e il 4 e 5 marzo. Sarà questa un’occasione preziosa per chi non potrà assistere alla prima rappresentazione, ma desidera comunque immergersi in una serata che certamente promette di emozionare e sorprendere.
Qualcosa che per comodità chiameremo amore non è solo uno spettacolo, ma vuole essere un invito a guardare l’amore sotto una luce nuova, che spogliato dei suoi orpelli e artefici è capace di lasciare il segno.