Lo scorso fine settimana, al Teatro Ciack di Roma, il pubblico ha avuto l’opportunità di assistere a una performance che ha svelato un lato di Rodolfo Laganà che nessuno aveva mai visto prima. Non solo l’attore che intrattiene, ma l’uomo che si espone senza più filtri, con una nuova consapevolezza di sé e una sincerità mai così palpabile.
Roma da sfondo tra ironia e speranza
Il suo spettacolo Nudo Proprietario non è solo un monologo teatrale, ma un viaggio profondo e molto intimo attraverso le pieghe della vita e della malattia che da tempo ormai fa parte della sua esistenza. Rodolfo Laganà ha scelto di non nascondere più la sua battaglia con la sclerosi multipla, una malattia che per anni lo aveva tenuto lontana dai riflettori.
Questo suo “outing” non è da interpretarsi come un semplice atto di mera esposizione, ma una vera e propria liberazione. Sul palco infatti l’attore non si limita a raccontare la sua condizione fisica, ma ci offre una visione nuova che per certi versi risulta sorprendere, della sua lotta. La malattia, che da tempo lo affligge viene raccontata con una comicità dolceamara che invita alla riflessione, ma anche alla speranza. Laganà non è solo un uomo malato ma un uomo che attraversato il dolore e la sofferenza, ritrova una nuova forza interiore e una consapevolezza che lo spinge a essere libero di mostrarsi per ciò che è.
Il titolo Nudo Proprietario vuole essere l’emblema di questo percorso di liberazione. La riflessione che si sviluppa durante lo spettacolo ruota attorno al concetto di libertà, ovvero quella libertà che Laganà rivendica con l’età che avanza e che rappresenta un bisogno profondo. La libertà di essere se stessi non nascondendo più nulla, abbattendo così quelle barriere che la società e le nostre stesse paure troppo spesso evidenziano. La sua performance sul palco è una continua sfida ai pregiudizi, una riflessione ironica e pungente sulle diverse forme di libertà che ognuno di noi dovrebbe poter vivere ogni giorno.
Musica per sdrammatizzare, tra riflessioni che portano a riflettere sulla vita
Ma Nudo Proprietario non è solo un racconto di malattia e consapevolezza. Laganà ci guida anche attraverso un viaggio divertente e autoironico nei vari aspetti della sua vita. Tra risate e momenti di coinvolgimento con il pubblico, che rimandano alla cara scuola del grande mattatore Gigi Proietti, l’attore rivela dettagli inediti del suo percorso esistenziale, dalle diete folli e alternative alle riflessioni sulla politica, sull’amore, sul sonno e persino sul suo rapporto con il cibo.
L’aggiunta di canzoni dal vivo e di atmosfere dissacranti tra i vicoli di Roma non fanno che arricchire il messaggio di fondo: la vita è una continua ricerca di equilibrio tra risate e riflessioni, tra momenti di leggerezza e di profonda introspezione.
In un passaggio divertente l’attore scherza sulla confusione che la sua vita quotidiana a volte gli provoca: «Sto facendo tanti percorsi. Sarà per questo che non mi ricordo mai dove ho parcheggiato la macchina». Questa battuta così leggera, nasconde una verità più profonda: la ricerca di sé, l’esigenza di riscoprire il proprio tempo, di vivere senza essere schiavi delle convenzioni moderne.
Storia di grande coraggio, dietro il sorriso
Il messaggio che l’attore vuole trasmettere è chiaro e potente: essere liberi da ogni forma di schiavitù, che sia essa mentale, fisica o sociale, è l’unico modo per ritrovare il proprio spirito e poter guardare al futuro con ottimismo. La sua malattia, lungi dall’essere un peso è diventata a tutti gli effetti uno strumento di riscatto, una chiave per aprire una nuova porta verso la libertà, un’opportunità di “essere nudi proprietari” della propria vita.
Laganà, con la sua comicità e la sua umanità, con Roma a fare da sfondo, ci mostra che dietro ogni risata si cela una storia di coraggio, e che ogni uomo con le sue fragilità, ha il diritto di essere libero di sognare, senza alcuna barriera.