#Pasqua, la SIMA tuona: “La Pasqua non diversa dalle altre festività”. Troppi sprechi alimentari: si sa quando iniziano e purtroppo non si sa quando finiscono. Con la Settimana Santa iniziata, ci si appresta ad organizzarsi per le festività imminenti: tra Pasqua, Pasquetta, ponte del 25 aprile e quello successivo del 1°maggio. Partiamo con la festività in prossimità: la Pasqua. Molteplici le famiglie sono pronte ad organizzarsi tra pranzi abbondanti e viaggi. Il tutto accresce i consumi e impatta notevolmente sull’ambiente. Ad allarmare la questione, ci ha pensato la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), sottolineando quanto si spreca a livello alimentare, a livello di rifiuti cestinati male e a livello di trasporto (privato e pubblico), incrementando molto la quantità carbonica.
#Pasqua, la SIMA tuona: “Almeno il 10% del cibo pasquale è cestinato e smaltito male”
Quello che più si spreca e desta più scalpore, è il cibo pasquale: almeno il 10% del cibo prodotto a Pasqua, si cestina e soprattutto si smaltisce male; secondo quanto analizzato dalla SIMA. Questo per quanto concerne il discorso in percentuale, se invece lo portiamo su un’altra sfera – quella economica per intenderci – stimiamo pressoché 150-200 milioni di euro. Ovvero si sprecano la bellezza di quasi duecento milioni di euro, solo inserendo gli elementi essenziali: pane, verdure, frutta, latticini, carne e dolci pasquali. Un peccato! Soprattutto se pensiamo a chi a stento può permettersi un pezzo di pane. Il problema è anche dopo: molto del cibo avanza e al 90% non si riutilizza, si cestina e si smaltisce malamente. Il nemico dell’ambiente resta sempre l’uomo.