
Presso la “Fondazione Filiberto e Bianca MENNA – Centro Studi d’Arte Contemporanea” con la ripresa del ciclo di proiezioni “Arte di sera II – In collezione”, si è approfondito su un grande personaggio della cultura internazionale, Emilio ISGRÒ; cancellare l’inutile. Curatori di questo notevole evento sono stati Gianpaolo CACIOTTOLO e Massimo MAIORINO. Importante il contributo della Presidente Letizia MAGALDI e della Direttrice Stefania ZULIANI. Partecipazione e intervento soprattutto di Guido TALARICO regista del notevole documentario “Emilio Isgrò – Come cancellare l’inutile” pellicola dove è presente con notevoli contributi Renata Cristina MAZZANTINI.
Emilio ISGRÒ; cancellare l’inutile
Come definirlo ? Artista concettuale e pittore, poeta e scrittore, drammaturgo e regista. Emilio ISGRÒ (Barcellona Pozzo di Gotto, 6 ottobre 1937) è uno degli artisti italiani maggiormente conosciuti a livello internazionale a cavallo tra il XX e XXI Secolo. A partire dagli anni Sessanta, tra le varie forme di arte che ha realizzato, ha avuto un’intuizione straordinaria; cancellare l’inutile. Tra le sue opera più originali e rivoluzionarie ha ottenuto diverse partecipazioni alla Biennale di Venezia (1972, 1978, 1986, 1993) nonché il primo premio alla Biennale di San Paolo (1977). Lavora e vive a Milano dal 1956, tranne un periodo veneziano dal 1960 al 1967 come responsabile delle pagine culturali del Gazzettino. Due volti del fantastico: all’esterno tra le Luci d’Artista all’interno nella proiezione; i contenuti di entrambi legati alla poesia, al mito, al circo ed alle fiabe in scenari fantastici. Percorsi differenti che portano sempre alla Cultura.
Documentario “Emilio Isgrò – Come cancellare l’inutile” Regista Guido TALARICO
Il documentario di pregevole fattura proiettato in sala “Emilio Isgrò – Come cancellare l’inutile” è attualmente disponibile anche su RAI Play. Presente anche il regista Guido TALARICO. Ha saputo, sia nel discorso ai presenti sia nella sua pellicola, mettere in luce i chiaroscuri di questo artista dalle mille sfaccettature, profondo e leggero quanto occorre. La medaglia ha sempre due facce e a volte è meglio approfondire per evitare il classico Effetto Dunning-Kruger, ignorare e confondere i temi di cui si parla. Per Emilio ISGRÒ cancellare l’inutile significa eliminare il superfluo, l’inutile che porta a considerare col tempo in maniera errata l’originale messaggio sotteso. La cosiddetta Cancel Culture (cultura della cancellazione e del boicottaggio) rappresenta l’altra faccia negativa. Una moderna forma di ostracismo, si diviene oggetto di pseudo indignate proteste senza fondata conoscenza e di essere estromesso arbitrariamente da cerchie sociali, professionali e dal mondo reale della comunicazione.
Mostrare e Cancellare
Quasi in tutti i sistemi di potere si usa cancellare tutto lo scomodo. Si applica la cosiddetta censura, sempre più in voga anche da noi con la tragica esperienza della Seconda Guerra Mondiale. Le notizie di stampa permesse venivano trasmesse su fogli di carta sottili, le cosiddette veline che permettevano di pubblicare solo quanto deciso dal regime. Secondo Reporter Sans Frontières (RSF) è presente nel Mondo un calo da brivido dove per la libertà di stampa, particolarmente in 31 Paesi, sembra sia in condizioni decisamente gravi. Sebbene il Nostro Paese recuperi 17 posizioni, l’Italia risale nella classifica per la libertà di stampa. Nel 2023 si colloca tra l’Argentina (40) e la Croatia (42) mentre nel 2022 si trovava ben 17 posizioni più in giù al posto 58, tra North Macedonia (57) e Niger al (59). Allora USA, Russia e altre potenze Mondiali indirizzano l’informazione per proprio comodo.
Problema culturale e Paradigmatico
Un problema culturale e paradigmatico. La nostra mente presenta dei meccanismi di difesa psicologici, tra cui quello della rimozione di uno spiacevole ricordo. Va applicato, anche inconsciamente, su sé stessi come ad esempio dimenticare un amore impossibile. Altra pericolosa deviazione consiste nel convincersi ad effettuare una rimozione fisica dell’altro; decidere di arrogarsi un inesistente potere, quello di cancellare nell’opinione comune, nei social, nella comunicazione e così via. La Cancel Culture, avvezza alla mancanza di etica, rende teoricamente e praticamente possibili queste deviazioni, quasi autorizzandone l’applicazione. Senza limitatori tutto ciò può diventare un reato, o ancora peggio un crimine, quando si pensa di eliminare una persona che non prova interesse nei nostri confronti. In un crescendo tumultuoso si passa dalle molestie, allo stalking, fino ad arrivare al femminicidio o omicidio. L’uomo dimentica le esperienze spiegateci dalla Storia e ricorda solo le cose spiacevoli che caricano l’ego distorto di molti. Non impariamo.
La cultura a Salerno si muove adeguatamente. Magari poco pubblicizzata e quindi poco conosciuta e forse occorrerebbe coinvolgere non solo gli addetti ai lavori ma un po’ tutti, piccini e grandi, per permettere anche di pensare, apprezzare, condividere tutto quello che la Cultura e l’Arte offrono. Per risolvere il problema culturale e paradigmatico che ci attanaglia.
Pensiamoci su.
Arturo CAMPANILE
Immagini consentite e/o di repertorio, Emilio ISGRÒ; cancellare l’inutile