Shoah, per non dimenticare

Shoah, per non dimenticare. Il termine è ebraico e potrebbe essere tradotto come «tempesta devastante» dalla Bibbia, Isaia 47, 11. Con questa parola attualmente si suole indicare l’orrendo sterminio del popolo ebraico durante il Secondo Conflitto Mondiale per non dimenticarne le atrocità

Questo vocabolo Shoah ha giustamente sostituito il temine precedentemente utilizzato ossia Olocausto. La precedente definizione era decisamente inadatta. In maniera errata e desueta, soprattutto in questo specifico utilizzo, vuole significare un’offerta alla divinità come sacrificio supremo inevitabile, espiatorio, per una dedizione totale a motivi sacri o superiori. Shoah, per non dimenticare.

Il termine ebraico Shoah

Il termine ebraico Shoah potrebbe essere tradotto come «sciagura devastante» dalla Bibbia, col quale si è soliti indicare lo sterminio del popolo ebraico durante il Secondo Conflitto Mondiale.
Le parole di Isaia fanno pensare a qualcosa di così terribile come le 5 grandi estinzioni di massa sulla Terra. Sì, proprio cinque, che ogni volta hanno ridefinito lo sviluppo della vita negli ultimi 500 milioni di anni. Le estinzioni di massa hanno riscritto il corso dell’evoluzione. La più conosciuta è proprio l’ultima, ossia l’Estinzione del Cretaceo-Terziario verificatasi 66 milioni di anni fa tra il Cretaceo ed il Terziario. Ha causato la ben nota scomparsa dei dinosauri, o per meglio dire del 75% delle specie animali viventi in quel periodo.

Ti verrà addosso una sciagura
che non saprai scongiurare;
ti cadrà sopra una calamità
che non potrai evitare.
Su di te piomberà improvvisa una catastrofe
che non prevederai.

[ Isaia 47, 11 ]

Shoah, per non dimenticare

Shoah, per non dimenticare

Quando si avvicina la giornata mondiale della Shoah, per non dimenticare sarebbe opportuno riflettere su alcuni passaggi importanti. Una settimana dedicata ad esplicare il periodo in oggetto durato decenni. La Storia in Sé già naturalmente tende a comprimersi o ad espandersi. La durata dell’Impero Romano sembra si riduca a pochi secoli mentre invece è stata millenaria.
Leggi razziali iniziarono ad essere emanate il 7 aprile del 1933 dal Terzo Reich e venne definito come “non ariano” chi avesse anche solo un nonno appartenente a Comunità Ebraiche. Inizialmente fingeva di valutare solo l’aspetto religioso ma sarebbe diventato sempre più atroce.
Il “Manifesto degli scienziati razzisti” del 14 luglio 1938 dello stesso Mussolini venne sottoscritto da 180 scienziati e preceduto da una campagna preparatoria di stampa antisemita. Per l’Italia e gli italiani, soprattutto per le leggi razziali, anche qui a più riprese a partire dal 5 settembre 1938.

Shoah, per non dimenticare

Perché la Shoah, per non dimenticare

Atteggiamento differente della Spagna dell’epoca. Durante gli anni in cui la Germania si accaniva a perfezionare il piano di eliminazione degli ebrei in Europa, il governo franchista concesse agli ebrei sefarditi spagnoli di espatriare. Partendo dal Portogallo e diretti soprattutto verso le Americhe, l’occorrente comprendeva passaporto, visto di entrata e di uscita, biglietto di imbarco e qualche volta anche denaro.
La Shoah invece apparentemente sembra un avvenimento ridotto ma è partito molto prima di quanto si pensi, i cosiddetti Pogrom la crudele e secolare persecuzione dei sionisti.
La data del Giorno della Memoria, ogni anno il 27 Gennaio, rappresenta l’alba del 1945. Arrivarono le truppe dell’Armata Rossa, durante l’offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, scoprirono e liberarono l’enorme campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Questo campo di sterminio era enorme. Non baracche inventate ma scienza e tecnologia applicata all’eliminazione di massa. Tutti collaborarono alla realizzazione di questo macabro teatro per l’eccidio.

Shoah, per non dimenticare

Vincitori e Vinti

Forni crematori dovevano contenere corpi umani, finte costruzioni, la spregevole frase menzognera “Arbeit macht frei” (Il lavoro rende liberi) per ingannare povere vittime. Tutto questo non è stato preparato dalle Waffen SS ma da comuni muratori, idraulici, ingegneri, architetti. E nessuno ignorava e forse obbediva a quelle leggi, inique ed ingiuste. Era vietato, pena la morte, dare aiuto agli ebrei, frequentare gli ebrei, non denunciare gli ebrei. Nel film del 1961 ”Vincitori e Vinti” (Judgment at Nuremberg) diretto e prodotto da Stanley KRAMER si parla del terzo dei dodici giudizi per crimini di guerra a Norimberga. Processi organizzati delle autorità statunitensi che hanno esaminato il realizzarsi della follia nazista. Non pensare, Non chiedere, Non agire. Tra i tanti non sapevo, obbedivo, credevo, sorge sdegnosamente e rabbiosamente la domanda: i treni arrivavano strapieni e ripartivano vuoti … non avete mai pensato cosa succedesse?
Anche ora, oggi, Noi ci poniamo domande critiche?

Shoah, per non dimenticare

La banalità del male

Oggi ad un giorno dalla Memoria della Shoah, per non dimenticare. Pubblicato sul Corriere della Sera e trasmesso su RAI 2 circa alle ore 14:00, la banalità e la stupidità del male. Milano, un murale sulla Shoah de I Simpson (The Simpsons), serie animata statunitense ideata dal fumettista Matt GROENING, viene scarabocchiato aggiungendo frasi antisemite inneggianti al nazismo. Non è tanto pericolosa la cattiveria quanto l’inconsapevolezza. Sappiamo poco, male, confuso su tutto e tutti. Viviamo in un’epoca negazionista dove tutto sembra essere diventato un modo o motivo per dire qualsiasi cosa, basta che faccia colpo. Forse senza intenzione, cognizione, volontà. Quello che conta sono i numeri, il denaro, il palcoscenico. Per fortuna c’è ancora qualcosa e qualcuno che insegna alle nuove generazione che più che il giusto o lo sbagliato esiste il “differente” che va sempre accettato e difeso. Senza essere giudicato, anzi potenziato. Per non dimenticare, per non riproporre.

 

A volte anche le vittime dimenticano e possono diventare carnefici. Noi tutti abbiamo il cosiddetto fòro interno, tribunale interiore, che attraverso il rapporto con la propria coscienza esamina le azioni individuali e private delle persone. Il kantiano Imperativo Categorico in rapporto con il personale giudizio in connessione con gli altri ci indica la giusta strada da seguire.
Pensiamoci su.

Arturo CAMPANILE

Immagini consentite e/o di repertorio, RAI 2, Shoah, per non dimenticare


https://artcampanile.blogspot.com/
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