
Sentiamo sempre discorsi legati all’ambiente, di come tutelarlo e salvaguardarlo dall’incuria umana, la quale la sua indifferenza influisce molto sulla situazione sociale e appunto ambientale. Anzi sovente è la causa principale, assieme al menefreghismo. Elementi che “uccidono” la nostra salute.
Dall’atteggiamento dell’essere umano si evince molto e si capisce altrettanto. Tutto parte da lui, se si comportasse in maniera perbene: niente inquinamento, niente rifiuti sparsi per strada – dunque non gettati negli appositi cassonetti – niente spazzatura che “all’improvviso” vola da un finestrino dell’auto.
Se ci fosse maggiore responsabilità, l’ambiente sarebbe al sicuro. Ma purtroppo ci duole dirlo, non è così e difficilmente cambierà qualcosa. È più probabile che le circostanze ci inducano a credere che il tutto degeneri, piuttosto che si sistemi quanto prima. Non è scetticismo, è constatare la mera e mesta realtà.
Un breve discorso per introdurci al nocciolo della questione: a Torino è stata individuata un’area dove smistare i rifiuti, con lo scopo di tutelare il territorio (servizi idrici e culturali annessi) e l’urbanistica. È emerso dalla Giunta comunale della città della Mole, localizzando una zona dove creare impianti per rifiuti.
Al margine della Giunta, altri dettagli inerenti: liberare aree degradate o dismesse, per consentire che siano destinate ad altro – si spera – e rimuovere immondizia per strada che ostacola pedoni e mezzi. Anche Torino, dunque, presenta questo problema a quanto pare. Chi l’avrebbe mai detto o pensato.
Se sono sempre protagonisti l’incuria, l’indifferenza e il menefreghismo, non c’è città che tenga. Ci saranno costantemente problemi e ovunque. Altro problema che si lega al discorso: in quanti realmente smistano la spazzatura? Ergo, la raccolta differenziata per antonomasia. In quanti la effettuano?
Se interessasse a tutti, il cassonetto per l’indifferenziata sarebbe mezzo vuoto. Una persona su due non bada molto ad applicarsi a cestinare i rifiuti con la giusta meticolosità. Ci giriamo intorno, ma poi sempre lì arriviamo: l’uomo è egoista. È lui marcio, è lui che sporca, è lui il nemico dell’ambiente. Rassegniamoci.
Alfonso Infantino