
Primo weekend di maggio e le attenzioni sono dedicate – a parte la guerra e la pandemia – alla giornata della Mamma. Come cantava un grande artista flegreo come Edoardo Bennato: Viva la Mamma! Oggi, domani, sempre. Se non ci fossero, si dovrebbero reinventare. E non credo ci siano le capacità.
Se la Mamma si prende la scena, un altro evento lo merita per l’importanza, per il gesto e per la sensibilità che esso comporta. A sedici chilometri da Messina, un qualcosa di veramente enorme è stato compiuto e dovrebbe essere risaltato non solo nei notiziari locali. Ergo, anche in quelli nazionali (n.d.r.).
A Reggio Calabria – nel lungomare di Falcomatà – cento studenti della scuola De Amicis-Bolani, accompagnati dai propri docenti, hanno dato lustro di cosa significhi rispettare il suolo che noi calpestiamp. Cosa significhi rispettare l’ambiente. Sembra parlare ostrogoto, ma dovrebbe essere semplice routine.
Hanno pulito da cima a fondo tutto il lungomare, raccogliendo una quantità sostanziale di rifiuti sparsi per terra – esattamente parliamo la bellezza di duecento chili di rifiuti – che successivamente sono stati differenziati, a seconda di dove dovevano essere depositati.
Ad aiutare i ragazzi, diverse associazioni locali e regionali. In più ad assistere a questa bellissima iniziativa, anche personaggi di spicco dell’amministrazione cittadina, osservando compiaciuti di quanto realizzato dai ragazzi e dai docenti medesimi. Altri artefici questi ultimi del gesto ideato.
Si denuncia ancora la presenza eccessiva di plastica che giace nelle spiagge calabresi, fino ad arrivare appunto ai lungomari. Purtroppo, è plastica che il mare trascina e la porta in spiaggia. C’è da chiedersi, perché accade questo? Perché nel mare c’è plastica? C’è sempre lo zampino dell’uomo.
Sennò non ci si spiega cosa ci faccia della plastica galleggiare sull’acqua, il mare non si sporca da solo. L’immondizia che trasporta c’è stata messa apposta, si tratta sempre di un fatto doloso, mai nulla è casuale. Soprattutto in queste circostanze, l’uomo è il nemico dell’ambiente. Minaccia la sua quiete.
Ci giriamo attorno, prendiamo il discorso alla lunga per non andare dritto al punto. Il punto è che è sempre la stessa storia, nessuna novità. Se c’è una novità, di certo non perché la situazione è progredita. Quando un bel giorno l’uomo sarà più coscienzioso, forse sparirà anche la plastica dal mare.
Alfonso Infantino