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“Ematica”: uno spettacolo che esplora l’empatia e le sue sfumature

Scritto e diretto da Larissa Cicetti

“Ho un disperato bisogno di dire qualcosa.
Tutti vogliono dire qualcosa”

Roma – Teatro Trastevere (20 – 21 e 22 dicembre 2023)

Atmosfera vibrante e potenza emotiva tornano sul palcoscenico del Teatro Trastevere con “Ematica”, lo spettacolo che ha conquistato il pubblico e ricevuto una menzione speciale della critica alla IV^ edizione dell’InDivenire FESTIVAL, svoltosi a Roma a gennaio scorso. In questo lavoro teatrale Larissa Cicetti unisce scrittura, regia ed interpretazione, dando prova di originale talento e creatività. Accanto a lei Luisa Casasanta ed Enrico Maria Carraro Moda, uniti nel racconto di una storia veramente unica e coinvolgente.

I tre ruoli danno voce ad aspetti diversi di un’unica testa pensante, che dialoga con sé stessa alla continua ricerca di parole a cui dare senso e attribuire definizioni; i personaggi si rivelano espressione di volontà di essere o non essere qualcosa, comunque spinti da una necessità impellente di “dire qualcosa”. Entrano in scena uno vestito di verde, uno di azzurro ed uno di arancio, e in un palco privo di scenografia, i colori che indossano li contraddistinguono. Sono menti niente affatto “empatiche” che si interrogano sull’empatia, ma il correttore automatico sostituisce il termine con “ematico”. E sono corpi fatti anche di sangue; da questo gioco nasce il titolo della pièce.

Un susseguirsi serrato di voci che si intrecciano e si rincorrono veloci, dando interpretazioni e risposte contrastanti, svelando dubbi e incertezze, ma anche speranze e (poche) convinzioni.

Si parla di “alessitimia”; l’incapacità di definire le proprie emozioni e di comunicarle verbalmente. Ma anche forma di difesa contro il dolore. Queste forse le uniche certezze della testa parlante di “Ematica”.

Il palcoscenico si anima così, offrendo uno spettacolo emozionante e coinvolgente per gli amanti del teatro: la fede è fede o frutto della disperazione? Cosa è spontaneo e cosa è indotto? La spontaneità totale è morta? Cos’è amore? “Io mi sono innamorata della consapevolezza di non potermi innamorare”. Oppure: “Vorrei essere un uomo”. I comportamenti sono una condanna… o il fisico è una condanna?

Il dialogo teatrale pone domande profonde sul significato di coerenza, spontaneità ed empatia, esplorando il tema delle voci interiori che si confrontano e lottano per trovare un accordo, per unirsi almeno una volta. Ma l’equilibrio sembra ormai improbabile.

Questo spettacolo non è solo un racconto teatrale, ma anche un viaggio dentro la mente e le emozioni umane. Larissa Cicetti, in questo straordinario lavoro, condivide la sua visione sul processo creativo: “Scrivere un testo, che sia per uno spettacolo, un film, una canzone o una poesia, dovrebbe sempre nascere da un sincero bisogno di farlo. E posso dire che dietro questo lavoro c’è stata una grandissima necessità. Necessità che mi ha portato a dar voce alle mie voci e non per quella che chiamano ‘terapia’, ma per accettare, riconoscere i propri limiti”.

Attraverso le parole e le voci dei protagonisti di “Ematica”, il pubblico viene immerso in un mondo fatto di interrogativi e riflessioni, dove le voci confliggono, lottano e cercano un punto d’incontro. È un viaggio di auto-esplorazione e di ricerca interiore, che affronta la complessità dell’essere umano attraverso una “scomposizione” dell’essere umano, che si realizza in una sorta di fantasioso “monologo a tre”.

“Ematica” stimola gli spettatori a divertirsi, a pensare e, soprattutto, a sentirsi l’uno vicino all’altro. È uno spettacolo che – attraverso la sua autenticità e profondità – unisce le nostre anime e ci invita tutti ad esplorare le molteplici sfaccettature dell’empatia e delle nostre voci interiori, confortati dalla consapevolezza di condividere una stessa sorte.

Uno spettacolo adatto a tutti, che si presta a diversi livelli di lettura, scorrevole e raffinato, impreziosito dall’ottima interpretazione di una compagnia affiatata e di grande presenza scenica.

 

Paola Ciamarra

 

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