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Parliamo ancora di pelle

Eccomi di nuovo qui per riprendere l’argomento pelle, ma non solo.

Come anticipai negli articoli precedenti, anche le emozioni possono incidere sul benessere o malessere del nostro stato epidermico, come anche in tante altre cose ma faccio una piccola precisazione, non essendo un medico, prendete quanto ho da condividere con voi a puro titolo divulgativo ove naturalmente potete provare a mettervi in gioco su di voi attraverso piccoli spunti e capire anche un pochino qualcosa in più di voi stessi.

Conosci te stesso e conoscerai il mondo

Gli stati emotivi più frequenti nella vita di tutti i giorni di gran parte della popolazione in parte indotti dalla società attraverso abitudini malsane, lavoro, malattie, cibo spazzatura, ecc., sono lo stress, la paura, l’ansia, la sofferenza, la rabbia, in pratica energie a bassa frequenza a differenza della felicità che è una frequenza molto più alta. Infatti, quando si è felici tendenzialmente si sta bene e anche le nostre difese immunitarie sono più alte e siamo meno propensi ad ammalarci.

Nella medicina classica si tende sempre a suddividere il malessere fisico da quello emozionale dimenticandosi che in realtà l’uomo, l’essere umano non è una scatola a se stante suddivisa dalle emozioni ma bensì un’unica cosa e che sia la fisicità che l’emotività sono collegate tra loro e  laddove vi è un disequilibro vi è subito un ‘risultato’ spesso visibile anche sul corpo.

Vi faccio un esempio, quando io sono molto stressata mi viene l’herpes labiale. Chiaramente una noia. Come lo curo? In maniera naturale ovvero applico dell’olio essenziale di tea tree perché è un antimicotico. Questo come ‘terapia d’urto’ ovvero per cercare di risolvere il problema visibile ma in realtà il problema non è tanto il risultato sul corpo quanto l’andare a risolvere il problema alla radice ovvero lo stress.

Come è possibile fare questo? Imparare ad ascoltarsi, imparare ad osservarsi, imparare a conoscersi, perché spesso siamo impegnati di più a voler conoscere e ascoltare gli altri, piuttosto che ascoltare la prima persona più importante per noi che è noi stessi per l’appunto. Perché è vero il detto che una volta che ognuno di noi conosce se stesso dalla punta del capello alla punta del dito del piede si è già a buon punto perché si è in grado di capire cosa ci rende nervosi, perché siamo stressati, perché siamo sofferenti, cosa ci spaventa e da lì provare a fare qualcosa di diverso, uscire dalla propria zona di confort e provare a superare i propri limiti. Spesso ciò che noi temiamo è solo un riflesso ma altresì siamo talmente abituati a credere a ciò che pensiamo ci faccia paura che non si è più in grado o comunque si fa molta fatica a mettere tutto in discussione persino noi stessi.

Ad esempio, un esercizio molto valido che anche a me era stato consigliato è quello di osservare e osservarsi quando succede qualcosa che ci fa ‘traballare’ ovvero stiamo vivendo una situazione stressante. Provate ad osservare quella situazione da un’angolatura diversa, una prospettiva diversa come se quella situazione non la stesse vivendo voi direttamente ma altri, ovvero distaccatevi emozionalmente da quella situazione e osservatela in maniera razionale e su un foglio vi appuntante ciò che vedete e sentite. Spesso i malesseri sono causati da un sovraccarico emotivo ovvero ci si fa dominare da esse. Ma in realtà siamo noi che dobbiamo tenere in ‘mano la situazione’ e non viceversa.

Una volta osservate e riconosciute le emozioni in maniera razionale e quindi più lucida e meno coinvolta, allora avrete una nuova consapevolezza di voi stessi.

E nel momento in cui si dovesse presentare nuovamente una situazione simile avrete la lucidità interiore per gestirla in maniera diversa. È sempre possibile questo? Lasciatemi dire che il sempre e il mai sono due limiti. Quindi è più consono dire che il provarci quando si ha l’opportunità di poterlo fare potrebbe essere la scelta migliore per voi stessi.

Fatta questa lunga premessa c’è correlazione sullo stato della pelle e le emozioni: in particolare chi ha una pelle secca può riscontrare una difficoltà nella non accettazione di se stessi e una maggior fatica a relazionarsi con le altre persone, mentre chi ha una pelle grassa esprime problematiche di contatto con gli altri, ma non solo, tornando allo stress lo stesso può portare anche alla comparsa di brufoli.

Pertanto, per concludere è bene prima di tutto provare a conoscere la propria ‘meccanica’ fisica ed emotiva soprattutto e da lì si aprirà un mondo di infine possibilità, perché come dicevo prima ‘conosci te stesso e conoscerai il mondo’, ma soprattutto avrete in mano la possibilità di migliorare il vostro benessere.

E come sempre vi lascio i miei contatti.

Cristina 3484582505 solo whatsapp

oppure mail: cristina191979@gmail.com

 

Vi aspetto,

Cristina Cirillo

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