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DONNE CHE RIGENERANO I BORGHI

Ilaria Margutti e Laura Caruso raccontano i dieci anni di CasermArcheologica

Entrambe toscane d’adozione, entrambe visionarie, entrambe hanno fatto della loro vita un’arte. Nelle mani di Ilaria Margutti il ricamo a mano anima le tele di figure evanescenti che affiorano dalle storie di diari personali e poesie. La mente di Laura Caruso trasforma idee utopistiche in progetti culturali di successo. Ci sono loro dietro il successo di CasermArcheologica, l’ex caserma dei carabinieri di Sansepolcro che, grazie al loro straordinario lavoro di coinvolgimento degli studenti delle scuole superiori, dei professionisti, degli imprenditori, delle istituzioni e delle fondazioni, ha visto le stanze di Palazzo Muglioni, recuperate e lasciate in parte volutamente incompiute, diventare laboratorio artistico in perpetuo fermento. Un progetto di rigenerazione urbana diventato un case history in Italia.

La storia di CasermArcheologica e di Palazzo Muglioni, che oggi la ospita, è tutta al femminile. La project manager Laura Caruso e l’artista Ilaria Margutti, infatti, portano avanti l’eredità di un’altra donna eccellente, Minerva Muglioni, amante delle arti, una tra le tante figure femminili invisibili della storia, che non hanno avuto modo di portare alla luce il loro lavoro e di trovare i giusti riconoscimenti per quello che sono riuscite a generare. Moglie di Silvio Buitoni, uno dei patron del famoso pastificio italiano, Minerva Muglioni, nei primi del Novecento ha trasformato Palazzo Muglioni nel salotto culturale di Sansepolcro, divenuto dopo la sua morte una caserma dei carabinieri. Abbandonato da tempo, Ilaria e Laura lo hanno scovato e trasformato in CasermArcheologica, un centro dedicato alle arti contemporanee, luogo di lavoro per giovani professionisti e di formazione.  Nelle sue stanze dagli intonaci imperfetti, convivono le tante anime che dialogano con il territorio attraverso esposizioni, residenze artistiche, coworking, laboratori, progetti e tanto altro.

“Caserma è un luogo che sento pregnante di energia femminile. – racconta Ilaria Margutti – Nonostante per molti anni sia stata la sede dei carabinieri, oggi sta emergendo fortemente quel legame tra presente e passato, un dialogo tra donne che ha attraversato un secolo. E anche se Minerva è morta cento anni fa, noi oggi ne raccogliamo l’ eredità e la rimettiamo al mondo, raccontandone la storie e riconsegnandole la memoria che per anni non ha ricevuto. Mi piace immaginare che lei ci stava aspettando e che il momento giusto non potesse altro che essere questo”. Ed è proprio nel suo ricordo che a fine marzo sarà inaugurato un murales a lei dedicato, realizzato dall’artista Lisa Gelli, che prenderà vita all’ingresso del Palazzo.

Dopo il lungo lavoro svolto da CasermArcheologica per il recupero degli spazi, oggi è la stessa associazione, diretta da Laura e Ilaria, a gestirli. Diversi i nomi del variegato panorama artistico italiano e internazionale che in questi anni hanno trovato a Caserma la loro “casa” temporanea – da Olivier Grossetête, a Tina Helen, da Alessandra Baldoni a Virgilio Sieni, e tanti altri – dando vita a centoventi tra residenze e mostre ospitate e più di seimila ingressi nel 2023, oltre alle attività partecipative di altissimo profilo.

E proprio grazie all’inarrestabile impegno di Laura e Ilaria, della loro collega Alice e delle tante persone intorno a loro che ogni giorno aprono e custodiscono le stanze, CasermArcheologica rappresenta a tutti gli effetti uno spazio permanente di promozione culturale, un luogo in Valtiberina dedicato all’arte contemporanea e alle residenze d’artista, aperto durante tutto l’anno e accessibile a visite di scolaresche, turisti, cittadini; uno spazio di coworking, inteso come riferimento per giovani professionisti, luogo di reciproca conoscenza, scambio e condivisione di progettualità; un centro di formazione, sia per giovani allievi tra i 14 e i 18 anni, sia per cittadine e cittadini di ogni età; una pratica di cittadinanza attiva e di promozione di percorsi di capacitazione. Frequentatori abituali e turisti che vengono da fuori, partecipanti alle residenze e ai laboratori, artisti emergenti e affermati rappresentano la grande comunità di CasermArcheologica che nei dieci anni l’ha attraversata e accompagnata nel suo percorso. Dal 2013 ha raccontato innumerevoli storie, visto evolversi carriere artistiche, svilupparsi nuove identità o semplicemente condividere e ritrovarsi.

CasermaArcheologica nasce attorno alla figura di Minerva Muglioni, una donna che ha lasciato memoria di sé attraverso la sua visione di Palazzo Muglioni come luogo di promozione della cultura. – ricorda Laura Caruso – In qualche modo noi ci sentiamo destinatarie di questo messaggio, tramandato nelle generazioni, fino a noi. Stiamo portando avanti con dedizione il lavoro da lei iniziato, provando anche noi a proiettarci verso un futuro lontano, che non vedremo, ma in cui CasermArchelogica sarà ancora uno spazio libero di incontro e creatività. In questi dieci anni tanti ragazzi e ragazze hanno scoperto qui vocazioni, attitudini, talenti, e tanti ancora lo faranno. Sono certa che questo luogo resisterà e sarà agile abbastanza da poter raccontare la bella storia di questi anni a chi verrà dopo di noi”.

Come spesso capita, la spinta iniziale non poteva prevedere quanto è avvenuto successivamente e quanto è tuttora in corso, ma in dieci anni il progetto è cresciuto nella produzione e nella consapevolezza degli obiettivi. Ogni piccolo angolo rimesso a posto è il segno di una conquista collettiva. Dentro CasermArcheologica si respira progetto, visione, futuro, pensiero. Si ha la certezza che quelle fotografie, quelle opere, quei tavoli di lavoro sono esiti e testimoni di un percorso più grande, più ambizioso.

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