Dopo What Matter(s), solo show di Mattia Bosco, NETES MAI, solo show di Maurizio Donzelli, e ALQUIMIA di LADIO Ceramics, Laura De Grinyo, LDR22, Boutique Showroom Agency fondata da Lucio Di Rosa e specializzata nel Celebrity Pairing, continua il proprio dialogo con l’arte contemporanea ospitando Steele lives, solo show dell’artista David Begbie.
Durante la Milano Fashion Week, LDR22 presenta il progetto espositivo Steel lives, solo show dell’artista David Begbie, realizzato in collaborazione con la galleria d’arte Cris Contini Contemporary, curato da Jessica Tanghetti e coordinato da Sandra Sanson. Cornice della mostra lo showroom milanese di LDR22, in via Manin 13.
Il cocktail di inaugurazione, su invito, si terrà il 17 settembre dalle h. 18 alle 22, mentre la mostra sarà visitabile su appuntamento dal 18 settembre al 13 dicembre.
LDR22 si trasforma ancora una volta in un palcoscenico d’eccezione, dove moda, arte e design si fondono creando mondi nuovi e conducendo il visitatore in un viaggio immersivo a contatto con altre dimensioni.
In Steel lives forme eteree e dettagli intricati creano nuove forme di vita, multidimensionali e in continuo dinamismo, talvolta di natura antropologica e mistica, in altri casi celebrative dello spazio infinito del mare e del sommerso.
Il visitatore è accolto da una figura antropomorfa a connotazione angelica: SOLN’, simbolo della connessione tra terra ed etere, metafora della dimensione onirica che caratterizza la mostra.
All’interno dello showroom, la mostra prosegue con riferimenti antropologici, grazie ad opere caratterizzate da raffinati dettagli scultorei che fanno emergere dettagli della muscolatura e dell’estetica della forma umana. Benché di ispirazione classica, queste sculture si caratterizzano per un’intrinseca dinamicità, grazie al modellamento della maglia metallica che crea vivacità e movimento.
La sala degli affreschi, fulcro della mostra, ospita un’installazione che esplora l’immaginario del mare adottando una prospettiva onirica e impalpabile, in cui elementi legati all’acqua creano un nuovo mondo sospeso. Carpe e onde fluttuano nella sala, sospesi al muro, incontrando la dimensione antropologica per mezzo di una dettagliatissima barca.
L’installazione centrale, la barca AIRWAVE Maquette. è simbolo di viaggio e scoperta. Realizzata attraverso la tecnica unica del modellamento della rete metallica, sembra sospesa nel tempo, ancorata al passato ma proiettata verso il futuro, evocando il rapporto mistico che storicamente lega uomo e acqua.
Lungo le pareti della sala, una serie di KOI, carpe fluttuanti simbolo di perseveranza, trasformazione e prosperità, si librano nell’aria creando un effetto di movimento e leggerezza, sfidando la forza di gravità e suggerendo un mondo in cui i limiti terrestri sono superati. Realizzate con la stessa rete metallica plasmata della barca, anche questi elementi catturano e riflettono la luce, creando un gioco di ombre e luci che sfida il concetto tradizionale della dimensionalità. Opere che riproducono le onde del mare e i suoi movimenti completano l’immaginario dell’installazione, apportando dinamismo alla stessa.
Le opere di Begbie propongono una riflessione contemporanea sull’interazione tra uomo e natura, sul viaggio interiore e sulla capacità di sognare e trasformarsi, portando anche a riflettere sul concetto di sostenibilità e rispetto per il nostro pianeta, tema caro sia all’artista che a LDR22.
Ricreando immagini archetipiche grazie a forme figurative realizzate in rete d’acciaio e acciaio inossidabile, le opere invitano ad una riflessione sui valori fondamentali dell’uomo e sui suoi contrasti, innescando relazioni tra mascolino e femmineo, positivo e negativo, materia e antimateria, luce e oscurità. “Ogni lavoro è un’entità che ha una presenza fisica molto più imponente di qualsiasi oggetto solido perché ha il potere di affermare la sua non-esistenza” spiega Begbie.
“Seguo David Bagbie da anni e ho accolto con grande entusiasmo la proposta di Jessica Tanghetti di ospitare le sue opere all’interno del format LDR22 Art Glance. La visione di David Bagbie e in particolare l’utilizzo della rete metallica per creare corpi umani genera un contrasto che mi affascina. E’ un vero onore ospitare l’artista e le sue opere, maestose ed eteree al tempo stesso, all’interno dei nostri spazi milanesi.” racconta Lucio Di Rosa.
