
Roma ospita lo spettacolo teatrale che vuole essere un omaggio molto toccante, alla vita e alla musica di una delle artiste che hanno segnato una traccia indelebile nella musica e non solo.

Talento straziato e ribelle, che non trovò mai pace
L’indimenticabile Amy Winehouse, con la sua voce potente e il suo genio compositivo, ha conquistato il mondo della musica, e non solo. Il suo vivere in perenno conflitto con la fama che tanto desiderava, ma che al contempo la opprimeva. Come racconta Melania Giglio, Amy odiava essere famosa tanto che la la celebrità era divenuta ormai per le quasi una prigione. La sua vera aspirazione era una vita normale, con una famiglia e figli.
Purtroppo, il suo talento cos’ straordinario si accompagnava ad una fragilità tale da condurla a un autodistruzione inaccettabile. Un paradosso questo che ha reso la sua storia della sua ancora più straziante.
Roma fa rivivere il mito di Amy
Il palcoscenico del Teatro Manzoni si anima svelando un appartamento londinese, dove la penombra avvolge gli oggetti di una vita vissuta intensa e tormentata. Ecco giungere una telefonata inattesa che immediatamente cambia il corso della giornata di Amy, portando con sé la promessa di una nuova rinascita.
Ma il caos che permea l’esistenza della giovane cantante, ancora una volta richiede l’intervento della sua fidata guardia del corpo, Andrew Morris, che ormai da tempo si prende cura di lei come un fratello.
La loro è una relazione dove affetto e preoccupazione spesso si vanno sovrapponendo, ma che al tempo stesso rappresenta un legame fondamentale in un periodo di fragilità e grande tormento per la cantante
La trama alterna momenti di eccitazione e speranza, ma purtroppo culmina in una triste realtà in cui un’apparente normalità, ecco che la vita di Amy si spegne tragicamente, lasciando un vuoto incolmabile.
Cosa aspettarsi sul palcoscenico
La pièce non solo celebra il talento di Amy Winehouse, ma porta lo spettatore a riflette anche sulla fragilità dell’artista, ricordando a tutti noi quanto sia difficile portare il peso della genialità. Lo spettacolo “Amy Winehouse” si propone non solo come un tributo, ma anche come un invito a riflettere sulla complessità della vita di un’artista che, pur avendo raggiunto la tanto ambita vetta del successo, ha lottato costantemente contro le sue ombre.
Dopo il successo di “Edith Piaf – L’usignolo non canta più“, Melania Giglio torna sul palcoscenico del Manzoni per dar vita a un altro mito, con la regia di Daniele Salvo. Lo spettatore verrà coinvolto in uno spettacolo emozionale, attraverso le tappe più significative della vita di Amy, accompagnato da un repertorio di brani indimenticabili. Si potrà ascoltare una volta di più brani come: come “Back to Black”, “Rehab” e “Love is a Losing Game“, tutti rigorosamente eseguiti dal vivo.
Un’occasione imperdibile per rendere omaggio a una stella che, nonostante tutto, continua incessantemente a brillare nei cui di coloro che l’anno ammirata e amata.