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Roma scenario di “Amore cointestato”

Approda al Teatro Biblioteca Quarticciolo la storia d'amore, violenza e scontri di classe

Roma vede l’amore tormentato che si scontra con le insensibili barriere sociali, la violenza domestica e la delusione delle aspettative. Il palco è quello del Teatro Biblioteca Quarticciolo dove lo spettacolo Amore cointestato – La corazza emotiva – Primo movimento, è  il risultato della produzione multimediale a firma di Enoch Marrella e promossa da Tuttoteatro.com nell’ambito dei Premi Tuttoteatro.com.

In scena troviamo Enoch Marrella e Giulia Salvarani che portano sul palco una relazione impossibile tra un intellettuale di origini benestanti e una ragazza di estrema periferia. Lui è oramai prigioniero della precarietà economica, vivendo in prima periferia.

Si tratta questo di un luogo che pur essendo pervaso dal degrado rappresenta ancora un privilegio rispetto all’estrema periferia, dove invece lei cerca di costruire un futuro migliore. La loro è una storia d’amore che si va intrecciando inesorabilmente con dinamiche di violenza verbale e domestica, evidenziando la frattura tra classi sociali e con i profondi shock culturali che scaturiscono dalla loro relazione.

Sbarca a Roma un teatro che scuote e coinvolge

Lo spettacolo si ispira alla struttura dell’in-yer-face theatre, in cui il pubblico è spinto a confrontarsi direttamente con temi crudi e provocatori: amore romantico disilluso, violenza domestica, isolamento emotivo e il cinismo di una società sempre più disumanizzante. Marrella, con una scrittura che mescola stile pop e ritmo musicale, affronta le teorie redpillate, come la Teoria LMS (Look, Money, Status), per interrogarsi sulla natura delle relazioni moderne.

«Cosa accade all’emotività di una persona la cui esistenza è segnata dalla precarietà economica?» si domanda Marrella, che definisce lo spettacolo un viaggio tra testo, arte plastica e videoproiezioni, volto a esplorare i sentimenti repressi in un mondo che sembra aver perso il contatto con l’autenticità dell’amore.

Un viaggio tra amore e conflitto sociale

Ambientato in un futuro distopico, lo spettacolo intende proiettare gli spettatori in una metropoli disumana, frammentata in rigide divisioni di classe. Ecco quindi che la relazione tra i due protagonisti diventa il simbolo di un conflitto sociale più ampio, dove le dinamiche di potere e privilegio creano solchi incolmabili tra le persone.

A rendere il tutto ancora più immersivo giungono in aiuto le proiezioni di puppets virtuali create dal visual designer Andrea Romoli con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Questi personaggi virtuali non sono semplici contorni ma veri e propri elementi che amplificano l’atmosfera futuristica.

Il palcoscenico, illuminato dalle luci di Gianni Staropoli è arricchito dalle sculture di Aleksandar Stamenov, le cui opere esplorano il tema della metamorfosi dell’informazione, aggiungendo una dimensione metafisica alla narrazione.

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