#Sanremo2025, è chiaro che il Festival conosce un solo sesso. Specchio dell’Italia forse?
Primi cinque posti con soli maschi e le altre premiazioni? "Stranamente" maschili

#Sanremo2025, è chiaro che il Festival conosce un solo sesso. Specchio dell’Italia forse? E’ lampante come il Festival di Sanremo – anche quest’ultima edizione 2025 – ha lanciato un messaggio preciso. A Sanremo c’è allergia verso le donne, sennò non si spiega questa situazione. Tralasciando per un attimo il discorso della donna in particolare che gareggia o conduce. E’ troppo palese il disegno: in settantacinque edizioni del Festival di Sanremo, ci sono state “solo” ventotto donne a presentare la kermesse, ma solo nove hanno avuto un ruolo in primo piano. Le altre diciannove hanno accompagnato l’uomo di turno. Le nove donne in questione: Enza Sampò nel 1960, Lilli Lembo nel 1961, Maria Giovanna Elmi nel 1978, Loretta Goggi nel 1986, Rosita Celentano & Paola Dominguin nel 1989, Raffaella Carrà nel 2001, Simona Ventura nel 2004 e Antonella Clerici nel 2010.
#Sanremo2025, è chiaro che il Festival conosce un solo sesso. A vincere altro tasto dolente
Per non parlare tra quelle che hanno gareggiato, chi poi hanno vinto in settantacinque edizioni. Ventinove donne hanno vinto il Festival di Sanremo, ma solo sedici di loro da sole: le altre tredici in coppia. Dunque sedici donne soliste hanno vinto Sanremo in settantacinque edizioni, è grave! Siamo ancora troppo indietro su questo tema e non regge neanche più il discorso del testo o della musica. La donna è giudicata per altro, l’aneddoto di quest’attuale edizione è evidente: “Si na pret”, riferito a Rose Villain nella prima serata di martedì, appena prima che si esibisse. Ma di che parliamo? Prima come ci si presenta e forse c’è altro dopo. Nel nuovo millennio le donne soliste che hanno vinto Sanremo si contano sulle dita di una mano: Elisa nel 2001, Alexia nel 2003, Emma nel 2012, Arisa nel 2014 e Angelina Mango nel 2024. Cinque donne su sedici soliste totali in venticinque anni.
#Sanremo2025, è chiaro che il Festival conosce un solo sesso. Premiazioni tutte al maschile
In venticinque anni appena cinque donne soliste hanno vinto, ma di che parliamo? Per rincarare la dose, le premiazioni: figura solo la piccola ombra di una gigante come Giorgia. Primo posto Olly, secondo posto Lucio Corsi, terzo posto Brunori Sas, quarto posto Fedez, quinto posto Simone Cristicchi, Premio della Critica Mia Martini a Lucio Corsi, Premio Sergio Bardotti per miglior testo a Brunori Sas, Premio Sala Stampa (Tv-Web-Radio) Lucio Dalla a Simone Cristicchi, Premio Lunezia per il valore emozionale a Simone Cristicchi, Premio Giancarlo Bigazzi alla migliore composizione musicale assegnato dall’orchestra a Simone Cristicchi e Premio Tim a Giorgia. Tra cinque posti e premiazioni, dieci figure maschili e solo una femminile: quella di Giorgia, relegata a un discutibile sesto posto e ad aggiudicarsi il Premio Tim. A Giorgia serve davvero vincere Sanremo? Ma anche no.
#Sanremo2025, è chiaro che il Festival conosce un solo sesso. Ospiti musicali al maschile
Oltre le premiazioni, per rincarare ulteriormente la dose – già tragica di suo – ci sono gli ospiti musicali scelti dal direttore artistico (nonché conduttore) Carlo Conti: Jovanotti e Raf (martedì), Damiano David e Big Mama (mercoledì), Eduardo Bennato, Ermal Meta e i Duran Duran (giovedì), Benji & Fede venerdì, e Gabry Ponte & Andrea Bonomi, Tedua, Planet Funk e Mahmood (sabato). Numeri alla mano, parliamo di dodici ospiti musicali, solo una è donna: Big Mama. Di che parliamo? Sanremo è lo specchio di cos’è l’Italia oggi, una macchina in cui l’uomo avanza e la donna arranca con la perenne puzza sotto al naso cucita addosso, sempre con l’idea di chi deve dimostrare qualcosa. “Si na pret” a Rose Villain, per quanto goliardico sia, fotografa la nostra mesta società attuale: stagnante, in una stasi – anche troppo prolungata – che sfocia quasi nel degrado. Questa è la realtà.