Il mondo dei numeri primi IL MONDO DEI NUMERI PRIMI L' Associazione di Promozione Sociale, per persone con disabilità, favorendo l'integrazione sociale, mirando ad abbattere le barriere fisiche e mentali che circondano le nostre realtà, creando una rete di amicizia e sostegno tra famiglie. INFO E CONTATTI

Ultim'ora

Glaucoma, online il vodcast su come si combatte il ‘ladro della vista’

(Adnkronos) – "Quando si presentano i sintomi è già tardi, i danni sono già stati fatti". Così si apre 'Glaucoma, cos'è e come si combatte il ladro della vista', quinto episodio del vodcast 'Guardiamoci negli occhi', una serie dell'Oculista Italiano realizzata da Adnkronos che approfondisce in modo semplice, autorevole e diretto, le principali problematiche della vista e le ultime novità di cura grazie al contributo di esperti, oculisti, ricercatori e professionisti del settore farmaceutico. Il glaucoma – informa il vodcast pubblicato oggi e disponibile nella sezione dedicata di Adnkronos.com e su l'oculistaitaliano.it – è una malattia subdola che interessa il nervo ottico che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Spesso sottovalutata, può condurre alla cecità se non diagnosticata e trattata per tempo. "E' una malattia che giorno dopo giorno, quasi come una gocciolina, si mangia qualcosa del nostro campo visivo – spiega Vittorio Picardo, specialista in oftalmologia – Spesso il paziente non si accorge di nulla. Può avere una visione centrale perfetta, anche 10 decimi, ma il campo visivo si restringe come se guardasse attraverso il buco di una serratura". Il glaucoma cronico, o 'glaucoma semplice', è la forma più comune e più subdola. "Abbiamo pazienti che arrivano alla visita – osserva Picardo – senza sapere di avere un deficit visivo significativo da un occhio. A volte vedono peggio da un lato e si adattano", anche se non mancano gli indizi come, per esempio, il fatto che "strisciano l'auto sul lato cieco in garage, o inciampano". Il glaucoma "può anche manifestarsi in forme congenite più rare, ma più evidenti sin dalla nascita", sottolinea l'esperto. In ogni caso, è importante che gli oculisti lo tengano presente "dai 40-50 anni in su", perché "forse – suggerisce Piccardo – il glaucoma fa parte di una grande famiglia di malattie neurodegenerative, come il Parkinson o l'Alzheimer. In fondo – riflette – l'occhio è un pezzo di cervello all'interno dell'orbita. La connessione tra neurodegenerazione e malattie dell'apparato visivo è sempre più stretta", come dimostra anche la letteratura scientifica più recente. "Una diagnosi precoce è possibile e anzi auspicabile – osserva Michele Figus, professore ordinario di Malattie dell'apparato visivo, Università di Pisa, e direttore di struttura complessa Uo Oculistica, Aou Pisana – Ma serve che i pazienti si sottopongano a una visita oculistica completa. Troppo spesso le diagnosi arrivano tardi, quando la malattia ha già fatto danni". I fattori di rischio, infatti, sono noti: "Pressione intraoculare elevata, familiarità, miopia elevata, appartenenza a determinate etnie. Chi ha un parente affetto da glaucoma dovrebbe far visitare anche figli e nipoti – aggiunge l'esperto – Nelle fasi iniziali, il paziente non avverte il glaucoma, ma può avere fastidi legati alla terapia, come la difficoltà nell'uso regolare dei colliri. Nelle fasi avanzate, invece, si arriva a problemi di orientamento, difficoltà a camminare, aumento del rischio di cadute. La qualità della vita, a questo punto, peggiora sensibilmente". L'aderenza terapeutica è quindi fondamentale. Come sottolinea il direttore de 'L'Oculista Italiano', Carmelo Chines: "Il rapporto tra paziente e oculista deve essere ancora più stretto. Serve un piano terapeutico su misura, che tenga conto dello stile di vita del paziente e delle sue reali possibilità di applicare correttamente il trattamento". Oggi, evidenzia Picardo, "abbiamo a disposizione macchinari sofisticati, software avanzati e intelligenza artificiale che ci aiutano a monitorare il nervo ottico e la retina", ma è importante integrare approcci farmacologici che vadano oltre la semplice riduzione della pressione intraoculare. "Dobbiamo nutrire e proteggere il nervo ottico, ridurre lo stress ossidativo, migliorare la vascolarizzazione", elenca l'oftalmologo. La causa del glaucoma è l'aumento della pressione all'interno dell'occhio spesso dovuta a un'alterazione del flusso dell'umor acqueo, il liquido che riempie la parte anteriore dell'occhio. Il trattamento comprende l'impiego di colliri, ma "quando la terapia medica o il laser non bastano, interveniamo chirurgicamente per abbassare la pressione intraoculare – chiarisce Nicola Castellino, ricercatore di Malattie apparato visivo, Aou Policlinico San Marco di Catania – E' una chirurgia diversa dalle altre: creiamo un passaggio per il deflusso del liquido intraoculare e dobbiamo evitare che il corpo lo cicatrizzi. Certo – ammette – il glaucoma non guarisce, ma la chirurgia serve a stabilizzare la malattia e a rallentarne la progressione". Anche perché non è secondario l'impatto sociale di questa patologia. "Quando il campo visivo si restringe, la persona può diventare non autonoma, con tutte le implicazioni sociali del caso – avverte Chines – E' come mettere una maschera da sub o un casco: la visione si restringe sempre di più fino a spegnersi, come una costellazione che lentamente scompare". Se il glaucoma ci ruba la vista lentamente e in silenzio, la consapevolezza dei fattori di rischio la prevenzione con visite oculistiche periodiche, specie se ci sono casi in famiglia, e l'aderenza ai trattamenti possono fare la differenza, spiegano gli esperti in 'Glaucoma, cos'è e come si combatte il ladro della vista', quinto episodio del vodcast 'Guardiamoci negli occhi', una serie dell'Oculista italiano, online sulla sezione podcast di Adnkronos.com, sul canale YouTube di adnkronos.com e su l'oculistaitaliano.it.  —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Mostra di più

Articoli correlati

Lascia un commento

Back to top button