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L’acqua del rubinetto piace alle casalinghe italiane

Aqua Italia, federata Anima-Confindustria, divulga i dati inediti della ricerca Open Mind Research relativi alla propensione al consumo di acqua del rubinetto tra le casalinghe.

(Milano, 19 giugno 2019) -AQUA ITALIA, al fine di promuovere una moderna “cultura dell’acqua”, svolge dal 2006 una ricerca sul consumo dell’acqua km zero in Italia.L’indagine Open Mind Researchnella sua ultima edizione ha quotato la propensione al consumo di acqua del rubinetto, trattata e non, da parte delle casalinghe italiane al 63,7%. Di queste, il 36,6%dichiara di berla sempre o quasi sempre.

I principali motivi per cui preferiscono l’acqua a km zero è la comodità per il 31,7% delle intervistate,seguita dal gusto (18,1%)e il minor costo (14,6%).

In particolare poi, il 18,5dichiara di avere almeno un dispositivo di trattamento dell’acqua nella propria abitazione(in aumento di circa 4 punti percentuali rispetto al 2016). La tipologia più gettonata è lacaraffa filtrante scelta dal 6,6%delle intervistate, seguita dagli apparecchi con filtro per l’eliminazione di cloro e/o altre sostanze indesiderate (5,4%).Nel dettaglio, il41,2 % di coloro che posseggono un sistema di affinaggio dell’acqua ha anche sottoscritto un abbonamento di manutenzioneperiodica dell’apparecchio per garantirsi una qualità costante nel tempo.

Parlando invece di acqua trattata servita negli esercizi commerciali (alberghi, bar, ristoranti), il 20,9% la beve abitualmentee il 47,8%dichiara chela berrebbe senza problemiqualora gli venisse offerta.

Si è anche indagato sulla propensione all’utilizzo dei Chioschi dell’Acqua(le cosiddette Casette comunali) che erogano acqua refrigerata, gasata o filtrata in centinaia di comuni italiani. Dall’analisi è emerso che il40,5% delle intervistate usa o userebbe il servizio e il 62,8% è aggiornato sulla disponibilità o meno del servizio nel proprio comune.

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