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GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DISABILITÀ (3 DICEMBRE)

LEGA DEL FILO D'ORO: PERSONE SORDOCIECHE E PLURIMINORATE PSICOSENSORIALI A RISCHIO DI TOTALE ESCLUSIONE SOCIALE. NESSUNO SIA LASCIATO INDIETRO

È il monito lanciato dalla Lega del Filo d’Oro in vista della Giornata Internazionale delle persone con disabilità. Perché a causa delle limitazioni imposte per contenere la seconda ondata della pandemia di Covid-19, le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali rischiano di vivere totalmente isolate dalla società e le loro famiglie di dover sopperire ai servizi assistenziali e riabilitativi erogati a singhiozzo o fortemente ridotti. Inoltre, la mancata piena attuazione della legge 107/2010, che riconosce la sordocecità come una disabilità unica e specifica, e il riconoscimento della Lis e della Lis Tattile, che ancora si fa attendere, escludono di fatto le persone sordocieche dalla vita quotidiana, negando loro il diritto di potersi avvalere, anche in caso di emergenza, di un interprete all’interno di un ospedale.

Osimo, 1 dicembre 2020Nel mondo si stima ci siano circa 650 milioni di persone che vivono con una o più disabilità, il 10% della popolazione mondiale. Nel nostro Paese si stima siano 4.360.000[1], ma 1 persona su 5 dichiara di avere gravi difficoltà in almeno una attività quotidiana (dall’uso del telefono, al prendere farmaci, dal gestire le proprie risorse economiche, al prepararsi i pasti, fare la spesa o svolgere le attività domestiche). Di queste, quasi 190 mila persone vivono avendo perso in tutto o in parte la vista e l’udito. E sebbene 7 Italiani su 10 sappiano che la sordocecità può presentarsi alla nascita (per infezioni in gravidanza, nascita prematura, malattie rare, ecc.) o può arrivare nel corso della vita (a causa di traumi, gravi malattie, ecc.) [2], solo 1 Italiano su 3 sa che le persone sordocieche convivono 6 volte su 10 con altre disabilità, come quella cognitiva e motoria, che possono isolarle persino dagli affetti. Ma per le persone sordocieche e i loro caregivers, la pandemia di coronavirus è estremamente rischiosa, tanto da un punto di vista sanitario, quanto sociale.

Inoltre, la mancata piena attuazione della legge 107/2010, che riconosce la sordocecità come una disabilità unica e specifica, e il riconoscimento della Lis e della Lis Tattile, che ancora si fa attendere, escludono di fatto le persone sordocieche dalla vita quotidiana, negando loro il diritto di potersi avvalere, anche in caso di emergenza, del supporto di un interprete all’interno di un ospedale. Ma se le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, così come tutte le persone che hanno patologie cronico-degenerative, pluridisabilità e, più in generale, un quadro clinico già compromesso, rappresentano una delle categorie maggiormente esposte al rischio di contrarre il “coronavirus”, sono anche persone più vulnerabili alle ricadute sociali derivanti dalla grave pandemia in corso. È questo il monito lanciato in occasione della Giornata Internazionale della Disabilità dalla Lega del Filo d’Oro che, da oltre 55 anni, assiste e si prende cura delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, dando supporto alle loro famiglie.

“Oggi più che mai le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali hanno bisogno di risposte concrete. Il diritto all’inclusione nella società delle persone con disabilità dovrebbe essere una priorità di tutti, sia attraverso un passo in avanti a livello normativo con la piena attuazione della legge 107/2010, sia con interventi, servizi e ausili atti a garantire condizioni di vita migliori e maggiore livello di partecipazione sociale anche durante una pandemia globale – dichiara Rossano Bartoli, Presidente della Lega del Filo d’Oro – Il riconoscimento della Lis e della Lis Tattile, inoltre, consentirebbe ad una persona sordocieca di beneficiare di un interprete cui potersi avvalere ad esempio in condizioni di emergenza, come ad un pronto soccorso. Questo sarebbe un sostegno fondamentale per gestire la propria vita, anche in un momento così difficile per tutti”.

Se le famiglie da sole stanno sopportando un enorme carico di fatica e preoccupazione, le persone e i bambini sordociechi e pluriminorati psicosensoriali assistiti dalla Lega del Filo d’Oro con cui sono stati avviati percorsi i riabilitativi rischiano, con il venir meno delle attività dei Centri Diurni e dell’assistenza domiciliare, di perdere i progressi raggiunti finora.

[1] ISTAT, disabilitàincifre.it
[2] Astra Ricerche per Lega del Filo d’Oro 2019

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