A #Tokyo2020 partono le Olimpiadi. Altri trionfi come a Londra?

Dopo l’estasi della grande impresa dell’Italia agli Europei di calcio itineranti (poi un giorno ci spiegano cosa intendessero con l’aggettivo itineranti: l’Inghilterra ha disputato sei partite su sette a Londra), lo sport dopo una pausa di qualche settimana, riprende marcia con le Olimpiadi di #Tokyo2020.
Come di consueto, le Olimpiadi capitano ogni quattro anni e sempre nella stessa annata degli Europei di calcio. Quest’anno è un inedito a causa della pandemia, la quale minaccia ancora di intralciare l’evento. Dalle autorità nipponiche trapela che qualora ci fossero contagi notevoli, si chiuderebbe tutto. Nuovamente.
Auspichiamo che il tricolore sventoli prepotente anche in Giappone, che l’impresa azzurra di calcio dia il via ad altre magiche imprese nostrane. Se l’Italia non vinceva un Europeo di calcio dal 1968, nelle Olimpiadi – allora disputate in Messico – della medesima annata, gli atleti italiani in gara alzarono ben sedici medaglie.
Sedici medaglie così spalmate: tre ori, quattro argenti e nove bronzi. Intanto un oro è già arrivato, dalla scherma: Vito Dell’Aquila, con una fantastica perfomance. Stringiamo i denti tifando i nostri connazionali e che si continui nella stessa scia di Vito Dell’Aquila, a prescindere dal colore della medaglia. C’è solo da applaudire.
La pandemia ha scombussolato tutto e tutti, costringendo le Olimpiadi a disputarsi senza pubblico. E’ chiaro che l’atmosfera che si percepisce e si percepirà sempre, non è la stessa col pubblico piuttosto che senza, ma è giusto rammentare che a gareggiare sono gli atleti e non gli spettatori. Fattore non da poco.
Il numero uno dello sport italiano – Giovanni Malagò – presidente del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) in comune accordo col CIO (Comitato Internazionale Olimpico) ha stabilito che chiunque italiano è coinvolto nell’evento, deve essere vaccinato. Un messaggio per responsabilizzare tutti.
Prima o dopo, quando capiterà il proprio turno bisogna vaccinarsi e prenotarsi per vaccinarsi soprattutto, senza esitare o glissare. Lo sport deve fungere come esempio di: serietà, sensibilità e responsabilità. Mai come quest’anno è doveroso prendere alla lettera tali parole, senza essere superficiali e svogliati.
L’11 luglio la Nazionale Italiana di calcio ha trionfato a Londra, a Wembley contro i padroni di casa dell’Inghilterra. A Tokyo bisogna sostenere i nostri connazionali, per trionfare ancora contro tutti e dimostrare che l’Italia si fa valere anche negli altri sport. Come si suol dire, l’appetito vien mangiando.
Alfonso Infantino
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