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Nessuna tregua dal Covid, minaccia i malati neurologici

Due anni, sono due anni che conviviamo con questo maledetto virus che ci perseguita. Si arriverà al punto che al 90% tutti noi saremmo o saremmo stati contagiati – nessuno escluso – nemmeno quelli che si sono vaccinati a prescindere dalla dose: che sia la prima, la seconda o la terza.

La questione è sempre la stessa: fin quando gironzolano coloro che non si sono mai vaccinati, dalla pandemia non ne usciremo più. Forse non si uscirà ugualmente – a seconda di come muta il virus – ma fin quando c’è almeno uno su tre che non si è vaccinato nemmeno una volta, la certezza è al 100%. Quale certezza? La certezza di continuare a convivere col virus e chi è stato contagiato o si è vaccinato anche tre volte, nemmeno è tranquillo. Avrà un’immunità temporale, ma prima o poi finirà. E chi è stato contagiato una volta, non è detto che non si contagi ancora: asintomatico o sintomatico.

Bisognerebbe rinchiudere chi non si è vaccinato – ancora si fatica a capire la ragione per cui ci si ostina in quest’assurdità – e gettare la chiave. Non è giusto che per irresponsabilità altrui, ne paga le conseguenze chi è vittima. Minaccia costantemente tutti, specialmente i soggetti deboli: anziani e chi ha patologie.

A proposito di questi ultimi, dalle ultime ricerche scientifiche trapela che chi soffre di malattie neurodegenerative (morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson, ictus ischemico o emorragico) il pericolo di contrarre il virus non solo può raddoppiarsi, ma peggio ancora può quadruplicarsi.
Una ragione in più per indignarsi e inviperirsi verso chi ancora si ostina a farneticare che il virus non esiste – malgrado sono morte molte persone e a tuttora (non nella stessa quantità) ne muoiono ancora. Di conseguenza non si vaccinano e gettano panico verso chi già soffre di suo purtroppo.
Si cerca di trovare spiragli positivi e uscire in questo limbo in cui siamo finiti e invece, più si va avanti e più la scienza rincara la dose e non filtra dunque quell’ottimismo di cui tutti noi necessitiamo, specie chi già combatte per altri problemi di salute. Stringiamo i denti, auspicando che la scienza sbagli.

Alfonso Infantino

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