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Scuola-pandemia: un binomio diventato quasi forzato

In Germania si torna a indossare le mascherine

Ciò che ha caratterizzato gli ultimi diciotto mesi, è certamente la pandemia. Un fardello che ha spostato non poco la routine giornaliera di tutti e soprattutto abbiamo dovuto improvvisamente cambiare il nostro modus operandi quotidiano. Anche se la guerra in Ucraina ha un po’ scemato l’attenzione sul covid, non significa che il virus sia sparito, anzi è meglio rammentare a tutti che non è stato sconfitto del tutto. Per vincere questa partita – l’impegno è alquanto arduo – bisogna vaccinarsi tutti, indipendentemente da quante dosi occorrono. Invece senza neanche faticare più di tanto, c’è chi si ostina ancora ad astenersi. Le conseguenze le paghiamo noi e le strutture pubbliche, esattamente le scuole. Le scuole sono sempre sul chi va là, sempre con l’ansia di come agire.

Torna l’incubo restrizioni anche in Europa, prossime nuove misure?

L’ansia della scuola è legata a come deve comportarsi se tornano ad aumentare i ragazzi contagiati, la scuola è “la vittima sacrificale”, per spiegare quanto virgolettato: è il contesto più additato a dover adattarsi alla situazione pandemica. Se il bollettino è stazionario è tutto ok, se degenera pronta a limitare l’affluenza o si torna a indossare le mascherine durante le lezioni. Quest’ultima sembra sia l’idea più idonea da optare nell’eventualità. Non se la passano bene gli altri paesi europei: in Germania – precisamente nella parte alta della Sassonia – sono tornati a indossare le mascherine a scuola. In Francia la situazione è da monitorare, in Gran Bretagna l’anarchia un po’ regna sovrana; parafrasando il luogo appena citato. E’ tutto in divenire insomma.

La scuola e la pandemia, continua questa forzata convivenza

Non c’è altro modo per esordire diversamente, la scuola dipende dalla pandemia: mai c’è la tranquillità e quella serenità che c’erano prima che iniziasse questa brutta odissea. Si spera che tutto resti come è: niente mascherine e specialmente nessuna DAD, la didattica a distanza per intenderci. Sennò se procediamo in questo modo, la scuola sarà sempre trascurata e in parte anche banalizzata. La DAD ha aggiunto qualcosa forse, ma ha anche tolto. Ciò che ha rimosso è proprio lo spirito implicito che la scuola offre: unirsi, dialogare da vicino con i compagni e confrontarsi con i docenti. Quel face to face che non garantiscono un computer, un tablet, un cellulare o un portatile. Vacciniamoci appena abbiamo l’opportunità per non tornare indietro. Sennò sono guai.

 

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