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Il nuovo musical di Claudio Crocetti: “Il ragazzo dalla maschera di Ferro”

Abbiamo intervistato l’ideatore dello spettacolo, già noto per “Georgie - Il Musical”, che ci ha raccontato come è nata l’idea

È stato presentato a Roma, al Teatro Monteverde, Il Ragazzo dalla Maschera di Ferro – Il Musical.  L’idea dello spettacolo è nata durante il lockdown, da Claudio Crocetti, autore del libretto, e dal Maestro Tiziano Barbafiera, che ha creato e arrangiato le musiche.

Credit: Gruppo fotografico Gian Volterra

Per saperne di più, abbiamo scambiato quattro chiacchiere proprio con l’ideatore, Claudio Crocetti, già conosciuto per Georgie – Il Musical.

Da un punto di vista artistico, Claudio è produttore di eventi teatrali e musicali. Ha realizzato più di 70 eventi live streaming con le voci tra  le più importanti della scena musicale italiana. Ha realizzato 4 musical in diretta streaming (Jesus Christ Superstar, Odyssey The Musical, Dracula in the Blood e Love and Lady Oscar). Dal 2015 è detentore dei diritti mondiali della novella di Mr.Mann Iwaza “Lady Georgie” di cui ne ha trascritto e prodotto l’Opera Originale GEORGIE The Musical con un tour nazionale e un debutto al Teatro Sistina di Roma. Appassionato di fumetti manga, ha studiato a fondo lo stile di scrittura di Manga adattando la versione teatrale di Lady Georgie nel modo più rispettoso possibile alla cultura giapponese.

Ciao Claudio, bentrovato. Come è nata l’idea dell’adattamento teatrale del romanzo Il Visconte di Bragelonne di Alexandre Dumas e, soprattutto, perché trasformarlo in un musical?

Io e il Maestro Tiziano Barbafiera, che ha curato le musiche per Georgie, cercavamo un’idea, dopo il musical, per un nuovo spettacolo. Durante il primo lockdown abbiamo trovato l’ispirazione. Tiziano mi dice: “pensavo ad un musical di musiche epiche e di cappa e spada, senza royalties, sfruttando il fatto che abbiamo due gemelli nella nostra compagnia. Non mi viene in mente niente, però”. Gli rispondo: “hai già tutto, La Maschera di Ferro!”. Rispetto al Visconte di Bragelonne di A. Dumas, la gente ricorda il film con Di Caprio, noi abbiamo la fortuna di avere due gemelli, due performer nella nostra compagnia.

Lo scopo dello showcase a Roma è di presentarlo a compagnie e sponsor, come abbiamo fatto lo scorso novembre al Teatro Persio Flacco di Volterra.  Vorremmo portare il musical in un grande teatro con musiche, costumi e danze di alto livello.

Organizzerete un tour nei teatri italiani?

L’obiettivo è quello, se troviamo una compagnia che lo sponsorizza e lo promuove. I due showcase di presentazione sono rivolti a chi può investire. Occorrono finanziamenti. Si può pensare di portarlo in scena nei teatri più piccoli in una versione ridotta con 9 persone in scena, proprio come abbiamo fatto al Teatro Monteverde di Roma. Lo spettacolo ha una sua identità, ma abbiamo bisogno di un aiuto per produrlo e portarlo avanti.

Che tipo di lavoro hai fatto per l’adattamento teatrale? Quanto tempo e impegno ci sono voluti?

Nel romanzo di Dumas in realtà la maschera di ferro è trattata in un capitolo di 100 pagine. È un’invenzione chiaramente, una leggenda, anche se ci sono dei cenni storici, in realtà ci furono carcerati con maschere di ferro nella Bastiglia, ovviamente non il fratello gemello di Luigi XIV. Ammetto che abbiamo dato uno sguardo al film con Di Caprio perché la gente lo conosce ed è la prima cosa a cui pensa quando parli di maschera di ferro. Poi ci è venuto tutto naturale: mentre io scrivevo, il maestro creava al pianoforte uno stile musicale. Poi c’è stato l’arrangiamento, il perfezionamento e l’adattamento. Emiliano Palmieri è l’autore dei testi.

Quali personaggi e quali valori hai voluto mettere in risalto nel musical?

All’interno del musical non parliamo solo di moschettieri, ci sono due storie d’amore. La prima tra D’Artagnan e la regina Anna d’Austria, un amore nascosto e impossibile. In realtà è lui il padre dei figli, Filippo e Luigi. Poi la seconda, tra due giovani, Christine e Raoul, con un finale tragico. Si innamorano, ma il re si mette in mezzo, s’invaghisce di lei e gliela porta via. Due storie d’amore parallele e una storia di fraternità, che non è sana e bella. Poi ci sono spadaccini, battaglie, cavalieri.

Qual è il tema e il filo conduttore delle musiche?

Per lo stile ci siamo ispirati al compositore Hans Zimmer. Le musiche sono epiche e anche di stile cinematografico.

Come è andata la prima messinscena, cosa è arrivato al pubblico secondo te?

Abbiamo avuto un ottimo riscontro al Teatro di Volterra. È venuta gran parte della popolazione di Volterra. In questo momento in Italia non si vuole investire e rischiare su prodotti inediti, le produzioni preferiscono prodotti più sicuri, già fatti. Direi, quindi, ottimo riscontro di pubblico, ma non abbiamo ancora trovato chi vuole investire nel musical.

 

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