
La mostra di Milano, allestita nei prestigiosi spazi di Palazzo Reale, rappresenta un’opportunità unica per esplorare la grandezza artistica di Francisco Goya, considerato “l’ultimo degli antichi pittori e il primo dei moderni” nell’Ottocento spagnolo. Ci sarà tempo fino al prossimo 3 marzo.

Goya in mostra attraverso un’accurata selezione di capolavori
Nella splendida cornice dell’Ambasciata di Spagna a Roma, qualche settimana fa è stata anticipata quella che possiamo possa essere un’occasione unica per meglio conoscere la grandezza artistica di uno dei più grandi pittori europei dell’Ottocento.
Goya in più di un’occasione è stato indicato come “l’ultimo degli antichi pittori e il primo dei moderni” della pittura spagnola. Un artista che ha fatto da ponte immaginario, tra due fasi dell’evoluzione artistica della pittura spagnola, e non solo.
“La mostra Goya. La ribellione della ragione- ha avuto modo di illustrare l’Ambasciatore di Spagna in Italia, Miguel Fernández-Palacios M., durante la presentazione della mostra durante il suggestivo incontro nel palazzo dell’Ambasciata di Spagna a Roma, – rappresenta uno straordinario progetto ispano-italiano che lega i due paesi nel segno della cultura”.
Suggestive lastre di rame, finalmente tornate al loro splendore
Il poliedrico artista spagnolo, amava fare uso di matrici in rame, per meglio divulgare la sua arte. La mostra milanese consente per la prima volta di poterle ammirare, dopo un lungo e meticoloso restauro. Ci si potrà immergere nello scorgere quei magnifici dettagli ormai tornai ad essere evidenti, avendo così modo di verificare un confronto diretto con le stampe prodotte.
“Le 228 matrici che vedremo in mostra sono state tutte restaurate – commenta, responsabile sviluppo, mostre e relazioni internazionali 24 ORE Cultura –. Restituiscono la mano originale, l’imprinting del maestro”. A tal riguardo Paola Cappitelli responsabile sviluppo, mostre e relazioni internazionali 24 ORE Cultura, commenta: “Le 228 matrici che vedremo in mostra sono state tutte restaurate. Restituiscono la mano originale, l’imprinting del maestro”.
Ciò che caratterizza il pittore spagnolo è l’essere stato in grado di riuscire a coniugare l’atmosfera e il dramma di un’intera epoca, con una pittura che si rifà al classicismo del Rinascimento italiano, unitamente ad una ricerca stilistica più moderna e sperimentale.
L’evento museale è stato reso possibile grazie alla preziosa collaborazione con la Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, a Madrid che a giugno 2023 ha concluso i restauri delle matrici, vantando un ambizioso progetto di recupero, con la sua Calcografia Nacional.
Il linguaggio di Goya esprime i tormenti della sua epoca
La mostra di Goya a Milano offre di sicuro una panoramica completa della carriera del celebre pittore spagnolo. Il visitatore può perdersi in una selezione accurata dei capolavori del pittore spagnolo, che provengono da diverse rinomate istituzioni museali internazionali.
Goya si colloca quale figura determinante dell’arte spagnola dell’Ottocento, di cui viene evidenziata la sua grande passione per il proprio Paese. Le sue opere sono indiscutibilmente radicate nella storia spagnola, tanto da riuscire a mantenere un’attualità concettuale, che torna ad essere viva, seppur a distanza di svariati decenni.
Cosa aspettarsi dall’esposizione di Goya a Milano
Dopo El Greco, un altro grande della pittura spagnola è ospite del Palazzo Reale, Francisco José de Goya y Lucientes (1746-1828), con la mostra: “Goya. La ribellione della ragione”. “Più che una semplice antologica- ci tiene a precisare il curatore dell’esposizione milanese Victor Nieto Alcaide – la mostra sarà un progetto tematico volto a ripercorrere le stagioni artistiche di Goya, il pittore che rappresentava gli eventi attraverso un linguaggio estremamente espressivo utilizzando la pittura non per rappresentare, ma per esprimere. Nelle sue opere si percepisce lo stato d’animo”.
I visitatori potranno ammirare nei prestigiosi spazi di Palazzo Reale per l’occasione curati da Fabio Novembre, opere giunte da collezioni private come: il bozzetto de Il muratore ubriaco, Gaspar Melchor de Jovellanos, Il Colosso (attribuito all’artista), il bozzetto de La Primavera, mentre il Prado sarà presente con Annibale vincitore osserva l’Italia dalle Alpi per la prima volt. Queste sono solo alcune delle tele e dei capolavori , esposti a Milano.