
Il comune di Ferrara da solo vale una visita, per la sua bellezza storica e artistica, con un centro medievale perfettamente conservato ed il raffinato quartiere rinascimentale, ma anche per i teatri, i musei, l’artigianato e le manifatture locali, i festival, i mercati, i parchi, la cucina rinomata e le numerose iniziative culturali e di intrattenimento, che ne fanno una meta turistica ideale.
Ricordiamo che dal 1995 Ferrara é Patrimonio dell’Umanitá tutelato dall’UNESCO, riconoscimento esteso dal 1999 al Delta del Po, “eccezionale paesaggio culturale pianificato che conserva in modo notevole la sua forma originale”, ed alle Delizie estensi preziose ed uniche testimonianze di quella che fu una delle più importanti signorie nel panorama italiano rinascimentale: la Casa d’Este, che governò Ferrara ed il suo territorio dal 1264 al 1598.
Dal 2015 il Delta del Po ha ottenuto un ulteriore riconoscimento, come Riserva di Biosfera, la cui gestione è finalizzata alla valorizzazione dell’ecosistema e della sua biodiversità con le strategie dello sviluppo sostenibile.
Le Delizie estensi venivano utilizzate come una sorta di sedi decentrate del governo, con un ruolo strategico nella bonifica del territorio, ma anche come luoghi destinati agli svaghi, al riposo ed alla caccia nelle estese campagne ferraresi.
Di queste delizie, tra la città e la campagna, se ne contavano oltre 50; oggi molte di esse sono andate distrutte, altre non sono più visitabili, ma quelle ancora intatte sono capaci di sorprendere il visitatore, che le scorge in tutta la loro magnificenza isolate nelle campagne o all’interno dei centri abitati.
Tre di queste si trovano tra i comuni di Tresignana e Copparo, a pochi chilometri di distanza l’una dall’altra. La Delizia di Copparo è l’attuale sede del Comune, e quindi non aperta liberamente alla visita del pubblico; situata nel centro storico del paese, si presentava come un castello turrito. Dopo vari saccheggi, incendi e demolizioni, il corpo centrale dell’edificio venne ricostruito nel XIX secolo, mentre l’unico elemento di particolare pregio storico è la Torre Estense esterna sul retro del Palazzo, sede della biblioteca “Anne Frank” e dell’adiacente Galleria Civica di Arte Contemporanea che si colloca nelle ex prigioni Alda Costa. Posta a nord della Villa, questa torre aveva funzioni di osservazione verso il Po per paura delle frequenti scorribande di truppe veneziane. I lavori di ristrutturazione avvenuti negli anni ‘80 hanno posto in luce alcuni aspetti strutturali di notevole interesse storico, come l’esistenza dell’ingresso principale che conferma proprio l’orientamento generale della Delizia verso il fiume.
Nell’adiacente campagna, sulla sponda sinistra del Po di Volano, si erge, invece, la suggestiva Villa chiamata La Mensa. Fu edificata per volontà di Bartolomeo della Rovere, vescovo di Ferrara dal 1474 al 1495 e nipote di papa Sisto IV e, pur essendo stata modificata nel Seicento e nel Settecento, presenta ancora molti caratteri quattrocenteschi. La Villa, in realtà, non fu mai un bene degli Estensi, ma è collegata a casa d’Este per i personaggi illustri che la frequentarono e per coloro che la usarono come residenza, soprattutto i Vescovi della dinastia. E’ Patrimonio Unesco come tutte le Delizie Estensi ed è l’unica, ad oggi, ancora raggiungibile via acqua come all’epoca della costituzione. Di recente ristrutturazione, la Villa è aperta al pubblico ed è raggiungibile via acqua sul Po di Volano grazie alla recente realizzazione di un nuovo approdo. Entro la fine del mese di febbraio verrà inaugurata anche una nuova pista ciclabile interconnessa con l’itinerario VenTo (il collegamento Venezia-Torino con passaggio del fiume Po a Ro Ferrarese) in modo da porre la Delizia al centro di un’esperienza turistica a tutto tondo.
Sempre a ridosso della primavera, domenica 17 marzo, è prevista un’apertura straordinaria della Villa per visitare, in compagnia di una guida specializzata, i suoi suggestivi ambienti e conoscere le storie che l’hanno vista protagonista.
A circa tre chilometri dal centro di Copparo, si trova anche la tenuta di Zenzalino, azienda agricola di 650 ettari all’interno della quale sorge l’omonimo Palazzo risalente al XV secolo, riedificato poi nel corso dell’Ottocento ed attualmente dimora privata, quindi non visitabile. Attorno al 1434 tale tenuta venne assegnata a Bartolomeo Pendaglia, secondo fonti l’uomo più ricco di Ferrara e vicinissimo al marchese Nicolò III d’Este, che qui a Zenzalino aveva ampliato e decorato la villa. All’interno della proprietà vi è anche un famoso allevamento di cavalli da trotto dove, nel 1995, nacque il famoso Varenne.
Nel comune di Tresignana, a circa un chilometro dal centro abitato di Tresigallo, città nota per la linearità dell’impianto urbanistico e per le architetture razionaliste degli anni Trenta del ’900, sorge infine Palazzo Pio. Questo meraviglioso palazzo risale al periodo tra il 1517 ed il 1531 grazie ad Alessandro Feruffino, capitano delle milizie del duca Alfonso I d’Este, che ne commissionò l’edificazione. La struttura del palazzo, composto da un corpo centrale a due piani e una torre laterale, fa pensare ad un centro padronale o a una delizia extraurbana utilizzata come residenza di caccia. Nel 2009 è stato acquistato dal Comune divenendo proprietà dei tresigallesi. Recentemente ristrutturato, il palazzo è visitabile in occasione di iniziative speciali o su richiesta. Inoltre, per volontà del Comune, la Delizia vuole divenire il fulcro di attività legate al mondo delle arti: oltre a mostre di pittura e scultura, infatti, il Palazzo si pone come punto di riferimento e sede di progetti di residenze d’artista e relative opere di restituzione dei maestri che qui hanno dimorato, e sono in programma anche progetti di campus teatrali per i più piccoli e le giovani generazioni.
E quale mezzo migliore della bicicletta per realizzare questa “scoperta” di siti storici e paesaggistici? La provincia di Ferrara, una delle zone con maggior densità di bici del mondo, offre una fitta rete di piste ciclabili e strade comode e pianeggianti, che favoriscono gli spostamenti sulle due ruote.
L’Unione dei Comuni Terre e Fiumi propone affascinanti percorsi di turismo slow a tutti gli appassionati di cultura e natura, “Terre e fiumi da vivere”: in bici, in barca e a piedi; occasione anche per gustare i sapori della cucina locale, altra “delizia” (del palato) e segno del legame inscindibile fra l’uomo e questa terra.
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