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Musical basato sulle fonti storico-archivistiche delle apparizioni mariane di Bernadette Soubirous

Dal 16 gennaio 2025 all’Auditorium Conciliazione di Roma sarà possibile assistere in anteprima alla versione italiana del musical che dal 2019 ha riscosso grande successo in Francia, dove è stato visto da oltre 200.000 spettatori. Resterà in programmazione per circa un mese, andrà in tournée in varie città d’ Italia (Napoli, Bari, Milano, Firenze), per poi ritornare nella capitale. I biglietti sono già prenotabili.

Non è causale la data scelta per il debutto: l’anno del Giubileo 2025, il secondo con Papa Francesco, dopo quello straordinario del 2015. Un evento di straordinario significato spirituale per i cattolici di tutto il mondo, ma anche una grande opportunità per la città eterna, che avrà il compito di accogliere al meglio turisti e pellegrini.

Il canadese Serge Denoncourt, regista ed autore del libretto, porta sulla scena la storia reale della 14enne Bernarde-Marie Soubirous, detta Bernadette, nata e cresciuta in condizioni di grave indigenza ed emarginazione, di salute cagionevole ed analfabeta. La vita della ragazza e del piccolo centro abitato furono sconvolte quando, a partire dall’11 febbraio 1858, Bernadette dichiarò di vedere presso la grotta di Massabielle una “piccola signora giovane vestita di bianco”, che soltanto alla sedicesima apparizione le si presentò come “immacolata concezione”. La signora chiese ripetutamente alla ragazza che venisse costruita a Lourdes una cappella a lei dedicata. L’opera rappresenta la ricostruzione storica degli eventi che seguirono alla notizia delle apparizioni e degli episodi miracolosi ad essi collegati. Spazio rilevante viene dato alla ricostruzione degli innumerevoli interrogatori a cui la giovane fu sottoposta da parte del commissario di polizia, dell’abate locale e addirittura del vescovo, i quali, non credendo alle visioni di Bernadette, cercarono di costringere la giovane a ritirare le proprie dichiarazioni. Il Commissario in particolare la sottopose a pressanti minacce di chiuderla in prigione.

Dall’altra parte troviamo i genitori di Bernadette, che, turbati dalla reazione della cittadinanza e dalle minacce della polizia, e nell’intento di proteggere l’intera famiglia, supplicano la figlia di non tornare più agli appuntamenti alla grotta con la misteriosa signora e di dimenticare tutto.

Ma Bernadette non cede mai né alle minacce né alle suppliche; forte della sua convinzione e di una verità che non può essere smentita resiste sia alle ragioni del potere sia a quelle del cuore. Non si lascia intimorire da nessuno; va avanti per la sua strada, affrontando con serenità rischi e provocazioni senza mai scomporsi. Alla fine il suo coraggio e la sua determinazione trionferanno su tutto e su tutti.

Bellissima la scena in cui il padre mostra tutta la sua sofferenza per non essere stato all’altezza della situazione e chiede perdono a Bernadette per essere “soltanto un uomo”, mettendo a nudo la sua fragilità ed i suoi puri sentimenti d’amore.

Ma aspettarsi che “Bernadette de Lourdes” dia un suo punto di vista sulla questione se le apparizioni mariane fossero vere o immaginarie sarebbe un modo improprio di accostarsi all’opera. Essa infatti preferisce lasciare aperta la risposta a questa domanda e lo fa spostando l’attenzione dal piano religioso a quello umano ed individuale; ponendo un tema di identità. La Bernadette che ci presenta Denoncourt non è una santa, ma una bambina che va sul suo “binario”, segue le sue convinzioni ed i suoi ideali, va dritta per la sua strada. E in un periodo come quello attuale, in cui domina l’omologazione, il cosiddetto “fare rete”, Bernadette decide di andare contro corrente; risale alla fonte, non segue la corrente che porta verso la foce, al mare: ella cerca il suo “senso identitario”.

“Da questo punto di vista lo spettacolo si rivolge in modo specifico ad un pubblico giovane, con un messaggio che è diventato oggi non soltanto necessario, ma direi addirittura urgente” spiega Vincenzo Incenzo, cantautore, scrittore e regista, cui sono stati affidati la traduzione e l’adattamento italiano delle canzoni del musical. Compito assai delicato, che l’artista riesce portare a termine con grande maestria, mantenendo, nella scelta dei termini linguistici, il giusto equilibrio tra la splendida musica di Gregoire, ed il suono delle parole italiane, nel rispetto del contenuto emotivo e spirituale dei testi.

“Bernadette de Lourdes” è solo in parte opera “giubilare”; la celebrazione dei buoni sentimenti si allontana dalla dimensione propriamente religiosa per farsi sentimento umano, messaggio universale di un mondo ideale di fraternità, a cui tutti possiamo e dobbiamo aspirare, indipendentemente dalla fede. Uno spettacolo emozionante e coinvolgente che conquisterà il pubblico italiano e di tutto il mondo.

Il Cast italiano vede Gaia Di Fusco nel ruolo della protagonista, David Ban e Chiara Luppi rispettivamente nel ruolo di padre e madre di Bernadette, Fabrizio Voghera nel ruolo dell’abate Peyramale e Cristian Ruiz nel ruolo del commissario Jacomet.

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