#Malattie, come gestire un tumore al colon? L’antidoto: un apparato locomotore sempre attivo
Da una teoria clinica si evince, che l'attività fisica può arginare un tumore al colon-retto

#Malattie, come gestire un tumore al colon? L’antidoto: un apparato locomotore sempre attivo. Da una recente teoria clinica statunitense è emerso, che una buona e regolare attività fisica può arginare un tumore al colon-retto, per chi l’ha patito o lo patisce a tuttora. Inoltre consente eventualmente di evitare recidive e la mortalità, dopo appunto un tumore al colon-retto. Al congresso dell’American Society of Clinical Oncology in corso a Chicago, è trapelato che si può prescrivere – come farmaco – un esercizio fisico dopo un intervento chirurgico al colon-retto, riducendo sia la probabilità che torni la patologia medesima e sia la mortalità. Una teoria clinica testata anche sul pratico: novecento utenti sono stati operati dopo una chemioterapia per un tumore al colon-retto a rischio di recidive, dividendo i suddetti in due gruppi, spiegando a loro il da farsi.
#Malattie, come gestire un tumore al colon? Evitare la sedentarietà è il diktat
Al primo gruppo è stato spiegato che muoversi è fondamentale, seguendo uno stile alimentare sano. Al secondo gruppo è stato stilato un programma di attività fisica, personalizzato per ciascuno di loro. Una teoria clinica che viaggia di pari passo con la pratica e soprattutto col responso della pratica stessa: migliorato il benessere di ogni degente, ridotto del 28% le recidive e del 37% la mortalità. Una teoria clinica statunitense che sembra aver causato i suoi effetti positivi anche in Italia: dall’Unità di Oncologia gastrointestinale alla Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, è stata accolta bene, precisando un particolare. Quale particolare? Che non deve sostituirsi alla chirurgia e alla chemioterapia. Entrambe salvano vite, aggiungendo la teoria clinica di Chicago, si può solo migliorare le prospettive di vita. Il diktat resta uno solo: evitare la sedentarietà.