Stazioni di Posta nei Castelli Romani: il progetto a contrasto della povertà
Finalmente un nuovo modello di solidarietà e inclusione sociale

Entro il mese di marzo 2026 i comuni di Albano, Ariccia, Castel Gandolfo, Genzano, Lanuvio, Nemi e Aprilia andranno ad ospitare le nuove Stazioni di Posta. Si tratta di strutture concepite per offrire un supporto concreto a tutti coloro che si trovano a vivere in un contesto di difficoltà economica e sociale.
Tali centri si andranno ad allineare alle iniziative portare avanti a tal riguardo della Caritas della Diocesi di Albano. Ecco quindi che non ci si limiterà ad offrire solo nuovi luoghi di accoglienza ma verranno messi a disposizione anche una vasta gamma di servizi, contribuendo così ad andare a creare una rete dinamica di assistenza per le persone vulnerabili.
Una nuova visione delle Stazioni di Posta
Le Stazioni di Posta sono state concepite nell’ambito del PNRR non come semplici strutture di passaggio, ma come veri e propri centri di supporto. I nuovi punti di riferimento si pongono l’obiettivo di rispondere a una pluralità di esigenze, potendo offrire non solo un’accoglienza notturna limitata, ma anche servizi sanitari, pasti, distribuzione di beni alimentari e supporto attivo per l’inserimento lavorativo. Saranno da intendersi quindi dei veri e propri punti di riferimento per tutti coloro che si trovano a vivere una condizione di grave fragilità.

Dove sorgeranno le sedi della speranza
L’ambizioso progetto sociale-inclusivo prevede la creazione di cinque Stazioni di Posta distribuite in punti strategici nel Distretto Socio-Sanitario locale. Ecco quindi che tali strutture saranno presenti ad Albano Laziale con due sedi, ad Ariccia con una sede, a Genzano di Roma con una sede, presso la Casa della Pace, Lanuvio con una sede, a Campoleone nell’ex scuola e infine anche in altri comuni del territorio. I centri saranno finalizzati per rispondere ai bisogni delle persone in difficoltà, offrendo loro un punto di accesso sicuro ai servizi primari di cui necessitano.
Un nuovo modello di inclusione sociale
Il concetto che troviamo essere alla base dell’istituzione delle Stazioni di Posta è quello di andare a creare un sistema integrato di assistenza che non si limiti al solo aiuto materiale, ma che preveda anche un fondamentale accompagnamento verso l’autonomia. Il bando per la coprogrammazione con gli Enti del Terzo Settore prevede che tali centri si vadano a configurare come punti cruciali di riferimento per l’inclusione sociale e lavorativa, con il coinvolgimento di risorse umane, strutture adeguate e un supporto psicologico. Tutto questo avrà l’obiettivo primario di andare a promuovere fattivi percorsi di reinserimento favorendo così l’autosufficienza dei beneficiari.

Il supporto della Caritas della Diocesi di Albano
Le nuove Stazioni di Posta si andranno ad affiancare alle strutture già attive sul territorio per mano della Caritas della Diocesi di Albano che ormai da anni supporta le persone in difficoltà con tutta una serie di preziosi servizi. Tra le strutture di accoglienza più significative vi è la Casa Accoglienza “Cardinal Pizzardo”, che offre ospitalità a famiglie e donne sole, e la Casa Accoglienza “Mons. Bernini” a supporto di padri separati e uomini soli. Sono diversi i punti attivi attualmente come centri di ascolto, case famiglia e servizi sanitari che offrono supporto psicologico, legale e sociale.
Per maggiori informazioni e per ricevere assistenza si può contattare la Caritas della Diocesi di Albano al numero 06/932684001 o inviare una email a segreteria@caritasalbano.it. Una nuova iniziativa territoriale questa che segna un concreto impegno a lungo termine per la costruzione di una comunità più solidale e inclusiva.