#Marketing, quasi la metà della Generazione Z ama lavorare più nel digitale

#Marketing, quasi la metà della Generazione Z ama lavorare più nel digitale. Parliamo esattamente del 40% dei ragazzi della famosa “Generazione Z”, coloro nati tra la fine degli anni novanta e l’inizio del nuovo millennio. Generazione Z che in questi anni, ha adottato un proprio codice etico per valutare i datori di lavoro, scegliendo più quelli che appunto lavorano nel mondo digitale, piuttosto un contesto diverso. Il codice etico a cui fanno fede, contiene elementi essenziali per giudicare e decidere se lavorare in quella determinata azienda: accoglienza, coinvolgimento, supporto e imparzialità. Fin quando non s’intaccano questi elementi, con la Generazione Z ci saranno sempre presupposti per iniziare un rapporto di lavoro, se invece s’intralcia o vacilla qualcuno: sono guai.

#Marketing, quasi la metà della Generazione Z detesta la discriminazione d’età

Guai nel senso che non si può più continuare il rapporto instaurato, perché la Generazione Z oggigiorno detesta la discriminazione anagrafica e accetta di lavorare solo se ci sia totale assenza di quest’ultima. Da quello che traspare, la Generazione Z ha avuto meno problemi lavorando nel mondo digitale e se recentemente nella classifica aggiornata di Best Workplaces, quasi la metà dei ragazzi nati dopo il 1998 preferisce lavorare nel digitale (ben il 40% ndr), una ragione ci sarà. Nel caso specifico: la Generazione Z gradisce lavorare in un’azienda di Padova (Edera Nordest ndr), specializzata in servizi finanziari e nei prestiti, dedicati a dipendenti e pensionati. Se non coinvolgi un ragazzo e non lo supporti, come può rendere? Ecco perché opta per il digitale.