Più cacao all’ombra e più l’ambiente ne beneficia, succede in Perù

Lo apprezziamo tutti, lo adoriamo in qualsiasi modo e in tutte le sue squisite sfaccettature. È impossibile resistergli, ti ammicca da lontano. Di cosa parliamo? Del cioccolato e di quanto sia gustoso: che sia al latte, alla nocciola o fondente. È contagioso – un aggettivo azzardato di questi tempi – per i palati fini.

Una breve prefazione che ci introduce a ciò che argomenteremo. Come tutti sanno il cioccolato nasce grazie al cacao, attraverso specifiche piantagioni. Non scopriamo di certo l’uovo di colombo, essendo una mera verità. Secondo quanto analizzato da esperti tedeschi, il cacao è un beneficio per l’ambiente.

Le piantagioni studiate sono quelle presenti in Perù. Si vocifera che quel cacao avvantaggia il territorio circostante e chi ne fa parte, animali e agricoltori annessi. Per essere ancora più meticolosi – per chi ama la pignoleria – il cacao produce questi effetti, solo se cresce all’ombra. Il sole in questi casi funge da criptonite.

Una metafora fantastico/favolistica per chiarire bene il messaggio. L’ombra agevola le piantagioni di cacao e di conseguenza l’ambiente ne beneficia enormemente. Consente a chi vive in zona di respirare aria positiva e di pensare a un futuro prossimo positivo, malgrado la difficile situazione che viviamo da due anni.

Un’attività certosina presa a campione: sono state individuate ed elaborate una dozzina di fattorie a nord-ovest del Perù, ove c’è più concentrazione demografica. È emerso che i maggiori predatori di insetti patogeni (minacciano la stabilità delle piante di cacao) crescevano in periodi di siccità.

Mentre calavano nelle stagioni pluviali. Al contrario i pipistrelli – altri predatori di insetti patogeni – o c’era siccità o pioggia non si avvertiva la differenza, c’erano a prescindere. Uccelli e pipistrelli per le piantagioni di cacao rappresentano Clark Kent, sempre pronti a “salvarle”. Più cacao è all’ombra e più ne giova l’ambiente.

Alfonso Infantino