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È tempo di bilanci a scuola: e se gli alunni giudicano i docenti?

Siamo a metà maggio, per chi ama il calcio, è periodo in cui si tirano le somme: i campionati e le coppe nazionali o straniere, si avvicinano a emanare gli ultimi verdetti – in alcuni casi già si è deciso – per decretare il responso finale della stagione. Un discorso che introduce e si aggancia a un altro più serio.

In un contesto analogo – solo per motivi cronologici – la situazione è praticamente la stessa: la scuola arriva a concludersi, è tempo per stabilire chi merita di essere promosso senza problemi o con debiti formativi da estinguere entro l’estate, o a settembre per accedere alla classe successiva o bocciati.

Per questi ultimi non occorre aspettare maggio o giugno per capire la propria situazione o performance mostrata durante l’anno scolastico – esattamente 2021/22 – già sa di per sé cosa gli tocca. E’ un fatto logico, naturale; si ripete lo stesso anno, non c’è via di scampo. La magnanimità non sempre basta.

I docenti chiudono il secondo quadrimestre – la maggior parte delle scuole funziona con questo format (quadrimestre), altre (più sporadiche) a trimestre – e stabiliscono il da farsi. Si radunano per decidere le sorti di una classe: chi merita è premiato, chi non merita è giusto che non sia trattato uguale.

In alcune scuole di Roma vogliono ribaltare la situazione, stravolgere la routine di sempre: come i docenti esaminano gli alunni, anche gli alunni esaminano i docenti. L’idea è di integrare ciò che è prassi da quando esiste la scuola, questa novità: i ragazzi giudicano la scuola in generale.

I più “torchiati” saranno i docenti, poi i presidi, la scuola intesa come struttura e il personale amministrativo tecnico ausiliare; meglio noto con l’acronimo Personale ATA. Tutto è stato messo nero su bianco e dai sondaggi, è emerso che il Personale ATA è quello più tranquillo, meno giudicato dai ragazzi.

La scuola a livello strutturale sarà giudicata in base a quale status si presenta: se è troppo fatiscente e dove deve essere migliorata. Il preside o la preside valutato/a per come coordina e dirige il tutto: i docenti, il Personale ATA e la struttura; se è all’altezza per gestire l’insieme da una posizione di vertice.

I docenti saranno valutati minuziosamente: per come insegnano, per come spiegano, per come si presentano, per come interpretano il ruolo, per come si comportano anche nel rapportarsi con gli alunni medesimi. Se c’è la giusta attenzione, per chi per esempio è in difficoltà o ha palesi problemi.

Un’idea quasi rivoluzionaria si direbbe, perché è raro che si consideri una cosa simile, ma nel 2022 è anche giusto che ci si approcci in questo modo. Stupisce che questa iniziativa sia partita proprio dai ragazzi, solitamente indifferenti per tutto ciò che ne concerne la scuola.

I docenti giudicati dagli alunni: paradossale, ma allo stesso tempo ingegnoso e sensato. Come i docenti giudicati, devono essere giudicati. C’è sempre l’alunno indisciplinato o svogliato, ma c’è anche il docente poco incline nel ruolo che ricopre. Si aspetta il da farsi, magari l’idea va in porto.

 

Alfonso Infantino

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