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Fornire assorbenti gratis non più una chimera: è legge in Scozia

D’ora in poi saranno forniti assorbenti gratis alle donne e prodotti per il ciclo mestruale

Non sempre concordiamo su quanto decide e su come agisce, cerca sempre di essere un Paese snob. Che vuole distinguersi per lingua, cultura, business e lavoro. Che si crede essere sempre superiore a tutto e a tutti. A parte l’accentuata presunzione e l’assurda onnipotenza, oggi dobbiamo darne atto. Atto di aver ufficializzato qualcosa di enorme, malgrado “extracomunitario”.

Il Paese a cui alludiamo è la Gran Bretagna – a parte quella idiozia, ops Brexit – oggi dobbiamo inchinarci perché è emerso qualcosa di significativo, di valore a livello umano. Con un gesto ha sensibilizzato un tema che sovente trascuriamo perché non colpisce a tutti, ma solo a determinate persone. Coinvolge un target di persone, dunque al 90% è stigmatizzato dall’essere umano medio.

Il Paese che ha compiuto questo gesto è la Scozia (l’unico Paese britannico peraltro contrario alla Brexit, a differenza del Nord Irlanda, del Galles e dell’Inghilterra), la quale da questa settimana ha legiferato quanto già ratificato durante la pandemia: d’ora in poi saranno forniti assorbenti gratis alle donne e prodotti per il ciclo mestruale.

Non è solo un “pour parler” o un discorso da bar, è legge. E la Scozia lo rivendica con orgoglio: le ragazze, le donne usufruiranno gratis tutto ciò che servono a loro durante il ciclo mestruale. Le scuole, i college, gli enti locali, le farmacie e le università sono obbligati ad offrire tutto ciò che è necessario alle donne quando sono alle prese con le mestruazioni.

La Scozia da cinque anni investe sul concetto che le scuole devono essere munite di apparecchi elettronici – una sorta di distributori automatici per bevande o snacks – che offrano in questo caso prodotti femminili afferenti al ciclo mestruale. Investe non solo a parole ma anche nei fatti: milioni sono le sterline spese per creare tali apparecchi elettronici.

Da questa settimana non resterà esclusivamente un mero fatto sociale, ma tutto ciò è legge. E le strutture pubbliche – alcune citate sopra – non possono svincolarsi da ciò. Sono autorizzate a fornirle, senza se e senza ma. E’ motivo di orgoglio per la donna, la quale quasi sempre è snobbata; come se non esistesse quasi. In alcuni Paesi purtroppo ancora è sottomessa all’uomo.

Se alcuni Paesi sono ancora obsoleti, riducendo la donna ad essere assoggettata all’uomo. Altri si sono evoluti, la donna ha il suo ruolo in primo piano. L’iniziativa scozzese sia da monito per altri paesi europei. Sarebbe un bel segnale per tutti, soprattutto per la donna medesima. Un segnale che ci indichi che il mondo cambia per progredire e non per regredire.

Alfonso Infantino

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