
Ormai siamo a un passo e ci possiamo pure sbilanciare, intanto nessuno ci pone dei veti davanti: sono quasi tre anni che conviviamo con la pandemia. Magari l’attenzione un po’ è scemata, magari non siamo nella stessa situazione di due anni fa, magari c’è ancora il superficiale di turno che evita di vaccinarsi (e invita ad astenersi anche agli altri) e l’ostenta quasi con orgoglio – l’assurdità sappiamo non conosce limiti – ma si può dire ugualmente che il quadro è pressoché migliorato. C’è purtroppo chi si ammala, chi si contagia nuovamente e ahinoi chi muore ancora – la percentuale è piuttosto ridotta, ma ciò non giustifica un tale epilogo – ma vaccinarsi funziona. Il covid-19 in questo periodo è mutato e ha assunto altre sfaccettature, ciononostante comparando prima a ora, c’è una notevole discrepanza. Questo perché? Perché la stragrande maggioranza si è vaccinata.
All’Istituto Spallanzani di Roma, un meeting sulle malattie infettive
Discorso sulla pandemia per introdurne un altro connesso: tra lunedì e martedì è stata dedicata una due giorni particolare all’Istituto Spallanzani di Roma, nella quale si è discusso sulle malattie infettive. Come sorgono, come si evolvono, come ci si contagia e come guarire nell’eventualità si fosse appunto contagiati. Il covid-19 è quello che più sulla bocca di tutti e neanche fa più notizia o ci meraviglia più di tanto, ma ci sono altre malattie dalle quali preoccuparsi e diventano pericolose a infettarsi. Un esempio è il vaiolo delle scimmie: secondo quanto emerge da un’università di Londra, devono prestare molta attenzione non solo gli uomini, ma anche le donne. Il vaiolo delle scimmie è simile alla sifilide: ci si contagia durante un rapporto sessuale, ma dello stesso sesso. Pare non afferisce solo tra uomini e uomini, ma anche tra donne e donne. Allo Spallanzani monitorano la situazione.
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