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La pandemia ha mandato “in lockdown” i ragazzi

Numerosi i problemi scatenati, ansia e depressione soprattutto

Conclusasi da tempo quella fase che ci ha indotto a restare a casa – detto così sembra quasi che ci hanno costretto o puntato una pistola alla tempia – per via di un problema chiamato covid-19, numerosi sono gli strascichi che hanno comportato e caratterizzato quanto accaduto dopo il lockdown. Quando ci hanno gentilmente confinato a casa onde evitare guai seri, per intenderci. Chi hanno accusato maggiormente il colpo sono stati i ragazzi, di età media dai diciotto ai trentacinque anni; peggio ancora coloro dalla fascia anagrafica di diciotto/venticinque anni. Questi ultimi ancora patiscono quel periodo, rimettendoci la propria salute.

Tra ansia e depressione, il lockdown una criptonite per i ragazzi

Se Clark Kent leggesse come sottotitolato fuggirebbe all’istante, ma quella luce verde – metaforicamente parlando – ha nuociuto non poco i giovani, i quali a tuttora pagano a caro prezzo il periodo in cui siamo stati tutti confinati a casa. Chi ha sofferto e soffre di ansia a tuttora, chi ha perso l’appetito e ora è nelle mani di uno psicologo che lo aiuta ad uscire in questo limbo in cui è finito, chi soffre di depressione – consequenziale a una crisi nervosa e delirante che l’ha preso e sovente si presenta – e chi invece a tratti soffre di paranoie o allucinazioni legate a tutto ciò che si avvicina a un lockdown. Un lockdown che ha incasinato la vita dei ragazzi.

 

 

 

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