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Si sfratta una non vedente perché non è consentito il cane, dov’è la sensibilità?

A Bologna un altro scempio, vincono le regole ma perde l'umanità

In alcune circostanze – per non dire quasi in molte – servirebbe quella parola astratta che sovente citiamo o rammentiamo, ma non sempre l’applichiamo. Come ci comportiamo, dopo un po’ ci dovremmo fermare e chiederci: dove sta? Il discorso è legato alla sensibilità, manca ove è necessario. Quel giusto tocco, quel tatto che ci ricorda che bisognerebbe umanizzare di più e non fossilizzarci su ciò che è “contro la norma o la legge”. La troppa rigidità non ha mai condotto a niente, o meglio ci offre quella bussola che ci indirizza in una sola strada: solitudine. Come si può in determinati casi agire così? Se non ci fosse brutalità, non ci sarebbero guerre.

Sfrattata perché non è ammesso il cane, accade a Bologna

Ebbene sì, come è appena stato sottotitolato è purtroppo veramente accaduto: una trentunenne non vedente di Latina – ma vive a Bologna – dal 1°maggio dovrà lasciare la dimora in cui risiede, perché non sono ammessi i cani, malgrado il suo è necessario per guidarla. Non ci sono parole, discorsi o termini per giustificare un tale degrado umano, perché non c’è altro modo per spiegare questo scempio. Sprecare il nostro tempo per qualificare questi presunti esseri umani (è già troppo definirli tali) non vale la pena, perché ci penserà la loro coscienza (se c’é) a sistemare la situazione. Piuttosto è doveroso esprimere solidarietà alla ragazza e che trovi alloggio quanto prima.

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