Roma, 29 giugno San Pietro e Paolo: cosa aspettarsi in busta paga
I romani attendono la giornata dei Santi Pietro e Paolo, che ricorre il 29 giugno. Facciamo chiarezza su come la festività della Capitale venga considerata in busta paga, in base all’attività lavorativa.

Roma ha considerato fino agli anni ’70 la data del 29 giugno festività nazionale. Ma dal 1977 il giorno dedicato ai ai festeggiamenti di Santi Pietro e Paolo ha cessato di essere considerato festivo, rientrando così nel lungo elenco delle cosiddette festività soppresse.
Roma 29 giugno: come si considera la festa
Attualmente la data del 29 giugno non è da considerarsi festiva, se i dipendenti non sono impiegati nel Comune di Roma, o in aziende che hanno la loro sede legale nella Città eterna. In questo caso infatti ci si dovrà attenere alle regole fiscali previste, per il giorno del santo patrono. I lavoratori interessati potranno quindi astenersi dall’attività lavorativa, pur mantenendo il pieno diritto alla retribuzione giornaliera.
Nel 1985 è stata resa di nuovo attiva la festività di San Pietro e Paolo, ad appannaggio esclusiva dei soli lavoratori impiegati nel comune di Roma.
In poche parole possiamo quindi affermare che la data del 29 giugno è da ritenersi al pari di qualsiasi altro giorno festivo, per i lavoratori nel comune di Roma. Resta inteso quindi che tale festività è considerata soppressa per i lavoratori in essere, nel resto d’Italia. Gli impiegati e operai in forze sul territorio di Roma, non saranno obbligati a prestare servizio il prossimo 29 giugno. In caso contrario quindi sarà corrisposta una maggiorazione in percentuale in busta paga, in relazione al contratto collettivo nazionale del lavoro.
Festività di San Pietro e Paolo in busta paga per chi lavora a Roma
A Roma giovedì 29 giugno 2023 gli uffici pubblici resteranno chiusi e ai lavoratori verrà concesso di usufruire del giorno di festa.
C’è da dire però che per alcune categorie di lavoratori sarà richiesto di lavorare ( ristorazione, turismo, servizi pubblici). In questi casi sarà applicata la maggiorazione contributiva, già prevista per le altre festività. Pertanto sarà lo stesso lavoratore a decidere se accettare o meno la richiesta dell’azienda.
Il lavoratore dipendente che si metterà a disposizione della propria azienda nel giorno di festa nella città di Roma, si vedrà mettere in busta paga una retribuzione maggiorata, rispetto a quella percepita di solito. Tale maggiorazione dipenderà nello specifico, dal Ccnl di riferimento. A tal riguardo possiamo dire che il Ccnl Commercio prevedere un incremento del 30%, per il lavoro durante la giornata festiva.
Il 29 giugno in busta paga per chi non lavora a Roma
Se il lavoratore risulta essere un dipende di un’azienda operante sul territorio romano, la giornata del prossimo 29 giugno sarà da considerarsi come ex festività soppressa, vantando quindi 8 ore di permessi retribuiti in più in busta paga.
Ma ricordiamo che tale incremento non sarà ad appannaggio9 di tutti i lavoratori. Quindi nel resto d’Italia la legge non riconoscerà il diritto ai dipendenti, di potersi assentare dal lavoro, per la festa dei Santi Pietro e Paolo, o di vedersi corrisposte maggiorazioni in busta paga.
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