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Domenico Iannacone: il Teatro Tor Bella Monaca è Teatro Festival

Le inchieste giornalistiche che tanto hanno appassionato i telespettatori, ora sono le vere protagoniste sul palcoscenico romano.

Domenico Iannacone qualche giorno fa ha infiammato la platea del Teatro Tor Bella Monaca, nel corso della rassegna estiva Teatro Festival 2023.

Le storie straordinarie, entrano in scena

Domenico Iannacone nelle sue incursioni televisive ci ha fatto appassionare a quel quotidiano che non ti aspetti. Protagonista la gente comune, che sempre più spesso vive in condizioni al limite. Dove il degrado sociale, le beffe della vita e qualche scherzo del destino entrano in gioco, ecco che parte l’inchiesta giornalistica, fuori dall’ordinario.

I protagonisti di questi racconti vivono nell’ombra, quasi ad essere invisibili ai più. Lo spettacolo messo in scena da Iannacone coinvolge gli spettatori con il suo crescendo di situazioni, colte ai margini della società. Proprio sotto gli occhi di tutti, ma al tempo stesso, invisibili ai più.

Ecco quindi che la narrazione televisiva neorealistica che ormai contraddistingue Domenico Iannacone, si cala nel teatro di narrazione, dando una nuova forma alle sue inchieste giornalistiche. Sul palco le storie dei protagonisti si sviluppano in uno spazio molto intimo, che invita ad una profonda riflessione, accompagnata da una sonora  denuncia sociale.

Lo spettatore è il vero protagonista

Durante la serata il palco cattura l’attenzione del spettatore grazie ad una grafica originale, e di forte impatto visivo. A fare da guida nel corso dei vari racconti, sembrano essere le emozioni. Domenico Iannacone prende per mano lo spettatore e lo rende parte attiva della narrazione. Quello che si percepisce immediatamente è una sorta di mano che riesce a condurre lo spettatore per i luoghi che il giornalista ha attraversato. Ci si trova a dover assecondare un ritmo incalzante che coinvolge, sempre più. Arrivano allo spettatore una valanga di emozioni forti e chiare che  suscitano emozioni, ricordi, la bellezza della vita, e la rabbia per quello il destino avverso, nega.

Domenico Iannacone:”Che ci faccio io qui”

Con la sua trasmissione “Che ci faccio io qui” il giornalista molisano nel corso delle edizioni, è riuscito a coinvolgere sempre più i telespettatori. Il format prevede che nel corso di una puntata si vada a sviscerare  un tema. Si incontrano così uomini e donne che hanno dovuto affrontare un cambio radicale di vita, un imprevisto, o momenti davvero drammatici. Ma talvolta ci si imbatte anche in coloro che malgrado tutto e tutti, sono riusciti  a compiere delle imprese straordinarie, divenendo così un esempio da seguire.

Iannacone vede le periferie cittadine come luoghi satellite, dove si consumano storie ai margini della società, del lecito, dell’umanamente possibile. La periferia ha come unico parametro concepibile, la distanza dal centro cittadino. Legalità, immigrazione, disagio sociale, solitudine, sono le chiavi di lettura delle storie più travagliate, dei protagonisti.  Ogni volta lo spettatore televisivo come quello presente al Teatro Tor Bella Monaca, compie un vero e proprio viaggio emozionale. Iannacone riesce a mettere in luce l’immagine di un’umanità fragile e vulnerabile, scuotendo talvolta energicamente, la coscienza dello spettatore.

Il giornalista non in video ma questa volta sul palco, ha compiuto la sua vera missione: ha coinvolto e smosso gli animi del suo pubblico. Grazie al teatro di narrazione Domenico Iannacone porta sul palco una forma di teatro che guarda verso i bisogni collettivi, diritti attesi e mai giunti, le verità nascoste, e le ingiustizie della vita.

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