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Spiagge pronte a riempirsi: si raccomandano precauzione e responsabilità

Con l’estate arrivata da qualche settimana, ci si accinge a pensare a come godersi le vacanze, lavoro permettendo. C’è chi ha le ferie a luglio, chi ad agosto (all’inizio o durante o alla fine) e chi a settembre (casi isolati). In base alle esigenze ci si organizza, chi non si discosta troppo o chi pensa in grande e si sposta lontano.

Ciò che conta e non deve essere per niente sottovalutato: non siamo usciti del tutto dalla pandemia. Quanto accade a Londra e nel Regno Unito in generale, ci rammenta che la cautela è sempre necessaria. Per intenderci, è stato allentato l’uso della mascherina, ma non significa non averla sempre con sé.

Anzi pure se un domani – auspico prestissimo – non sarà più obbligatoria indossare la mascherina a prescindere, è giusto averla ugualmente. Altrimenti il covid-19 non ci ha insegnato niente. Ora c’è da chiedersi come ci si comporterà in vacanza, specialmente in spiaggia. La seconda ondata è partita proprio in estate.

Il Presidente del Consiglio Draghi ha disposto per chi arriva dalla Gran Bretagna, una quarantena di 7/10 giorni per una giusta e sacrosanta precauzione. E’ difficile che a mare non ci si assembla, ma chi gestisce i lidi può organizzarsi per evitarlo, mentre nelle spiagge libere deve essere a nostra discrezione non stare uno addosso all’altro.

Il problema è proprio quello: siamo sicuri che siamo all’altezza della situazione? Siamo sicuri che fidarsi del prossimo è giusto? Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. È questo il motto da condurre nelle nostre vite e in qualsiasi circostanza. C’è da temere questo: l’atteggiamento altrui. Molto più pericoloso anche del coronavirus.

C’è per esempio chi è scrupoloso e attento evita di andare al mare quando c’è il pienone, tipo nel weekend. In settimana ci sarà sempre qualcuno in spiaggia, ma l’affluenza non sarà mai la stessa del sabato e soprattutto della domenica. Chi usa il cervello ragiona, capisce ed elude. Il menefreghismo ugualmente circola.

Inoltre, chi lavora in spiaggia come si comporterà? Chi gestisce appunto i lidi, come si organizza? La temperatura corporea è da misurare a prescindere e non saltuariamente come sovente è capitato nell’estate scorsa, a fasi alterne: un giorno sì e un giorno no. Anche questo dimostra negligenza.

Il polso temporale – accanto alla tempia – e il polso radiale – sotto al pollice – devono essere controllati sempre e chi presenta una temperatura corporea di 37/37.5, è già da suggerire di andarsene. Chi ha coscienza evita di divulgare il virus ancora: l’incubo lockdown è dietro l’angolo.

 

Alfonso Infantino

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