Comunicato stampa di APIT ITALIA: Agricoltura in CRISI…

AGRICOLTURA IN CRISI, ma Coldiretti e istituzioni invece negano l’evidenza
Tante le previsioni positive da parte di associazioni del settore e ministeri ma secondo l’associazione delle Partite iva APIT ITALIA i conti sono completamente sbagliati.
Dichiara Gervasi Massimo, presidente dell’Associazione: “Gli ultimi tre anni sono stati cruciali per il mondo del lavoro dell’Agricoltura: restrizioni, pochi aiuti e fallimenti sono stati drasticamente decisivi.”
Secondo la Coldiretti Toscana, come enunciato in occasione del convegno del 17 marzo tenutosi ad Arezzo, il lavoro nel settore agricolo ed agroalimentare è una realtà solida che gode di buona salute, ma secondo Gervasi, oggi la situazione è del tutto compromessa. Continua Gervasi: “la politica così come le associazioni del settore si sono svegliate tardi. Oggi, proprio a causa degli innumerevoli fallimenti indotti, LE GRANDI E PICCOLE AZIENDE AGRICOLE SONO IN MANO A MULTINAZIONALI, BANCHE E SOCIETÀ DI ASSICURAZIONI; SONO QUESTI I NUOVI PROPRIETARI TERRIERI.”
Le preoccupazioni di Gervasi trovano conferma nei dati di Eurostat, secondo cui LA PROPRIETÀ DELLE AZIENDE AGRICOLE SI È RIDOTTA DI ALMENO UN TERZO ed i nuovi proprietari, molto spesso, non hanno nessun legame con la produzione di cibo, né intenzioni di tutela idrogeologica e di pratiche agroecologiche.
Fenomeno questo che ha attirato l’attenzione della stessa Unione europea che ha proposto di fissare un limite massimo di 500 ettari posseduti da un solo proprietario e non di pochi soggetti (spesso estranei al settore) preservando cosi il modello mediterraneo di produzione degli alimenti.
La concentrazione dei nuovi agricoltori fondiari desta molta preoccupazione per diversi motivi. Motivi economici principalmente, legato al tipico atteggiamento predominante delle multinazionali. Un altro importante motivo è la poca attenzione sulla qualità del cibo e nella scelta e nella tendenza di coltivare solo ciò che conviene di più a livello economico, abbandonando colture più specifiche del territorio e/o meno redditizie, ma fondamentali per la biodiversità rurale.
In occasione della convention della Coldiretti si è parlato di migliaia di posti di lavoro nell’ imminente futuro…. prospettiva surreale, secondo il presidente di APIT ITALIA Massimo Gervasi, poiché le stesse grandi aziende agricole fondiare hanno già messo in campo e fatto ricorso a meccanismi tecnologici e meccanici che andranno ad escludere tutte le figure non specializzate , oltre ad una sicura devastazione del suolo, sottoposto a stress e sboscamenti. Anche qui, lo stesso Consiglio economico e sociale europeo, ha dimostrato preoccupazione legato ai fenomeni di accaparramento, che starebbero distruggendo il modello tipico ma conservatore legato a produzioni di tipo familiare con appezzamenti piccoli e diffusi sui territori.
Naturalmente -conclude Gervasi- le conseguenze sono già sotto gli occhi di tutti: aumento speculativo dei prezzi degli alimenti agroalimentari, aumento dei prezzi della terra, perdita di ricchezza prodotta per la collettività e rinnovo generazionale al rilento, nonché accelerazione del degrado ambientale.
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