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Una strana veglia funebre

Con uno spirito sia ironico sia riflessivo è stata allestita alacremente, nei pochi mesi a disposizione dall’inizio del corso, una divertente rivisitazione di una veglia funebre. Il deceduto, quasi come Aspettando Godot, rappresenta una semplice idea capace solo di concentrare l’ondivago procedere delle sensazioni, morali, etiche e soprattutto dell’autoanalisi personale di ogni spettatore. Una strana veglia funebre

Performance

Una bellissima performance presentata dal Laboratorio Teatrale “Teatro Ridotto” del Teatro delle Arti di Salerno. Lunedì 3 Febbraio 2025 è stata proposta una riflessione culturale grazie a Elena PARMENSE; attraverso il Laboratorio Teatrale “Teatro Ridotto” del Teatro delle Arti di Salerno. La presentazione iniziale è stata ad opera di Antonello RONGA. Una briosa e divertente rivisitazione delle possibili situazioni che si possano presentare anche nei momenti più tragici. Già far ridere è più difficile che far piangere ma farlo su un tema drammatico lo è ancor più. Tutto questo comporta divertimento e, perché no, anche riflessione soprattutto sulle potenzialità infinite dei giovani. In esame vari problemi sociali, tra cui l’Amore, la Comunicazione, la vita societaria, i rapporti e l’alterità. Una performance studio del corso in questa occasione incentrato sul Teatro dell’Assurdo catalizzato dai nonsense. Da non perdere lo spettacolo del 4 Luglio 2025 alle ore 21:00 che sarà brioso.

[ Video Elena PARMENSE e Antonello RONGA, introduzione ]

La troupe

Hanno saputo reinventare in chiave riflessiva/umoristica la parte più profonda del dolore della perdita. In primis riflessione, realtà, domande, attraverso la lingua e la cultura ed i rapporti sociali di gruppo. Giovani lanciati ad esprimere la loro forza vitale, il loro percorso di crescita, alcuni universitari fra cui studenti proprio delle Discipline delle Arti Visive, della Musica e dello Spettacolo (DAViMuS). Viviamo in un’epoca in cui non riuscendo a valutare appieno le giovani potenzialità ci limitiamo a parlarne in maniera dubbiosa ed ipercritica. Occorre riuscire a comprenderne appieno l’enorme carica intellettuale che ci propongono. Tanti esempi di donne e di uomini vissuti all’ombra di genitori che con la loro grandezza hanno oscurato per troppo tempo la propria progenie impedendogli di dimostrare le personali capacità. Nella paura del nido vuoto sono lasciati in una specie di limbo ovattato. Per fortuna c’è Elena. E anche il Teatro dell’Assurdo condito da nonsense.

Una strana veglia funebre
Una strana veglia funebre

Una strana veglia funebre

A dare il materiale necessario per permettere questo coraggioso impegno ci hanno pensato un po’ tutti. Questo Laboratorio Teatrale “Teatro Ridotto del Teatro delle Arti” di Salerno ha ragione di essere e continua il suo cammino da 28 anni proprio grazie a queste persone. Alla loro professionalità sanno aggiungere la merce sempre più difficile da reperire, quella del calore umano, non dimenticando e non disdegnando l’indispensabile dedizione per l’arte e per la gioia.
Un lasso di tempo impegnato a divertirsi che gratifica. Il coraggio di affacciarci alla tragicità di una perdita, si è un po’ troppo coinvolti e ansiosi per saperla elaborare correttamente, incredibilmente, ma qui, con arte, ci si diverte molto. Si dilettano anche loro, questi giovani maturi che hanno chiaro cosa sia l’impegno e la fatica. Non hanno inventato tutto in una settimana, hanno lavorato sodo tra studi, impegno, vita privata, realizzando veramente qualcosa di grande.

Una strana veglia funebre
Una strana veglia funebre

Il conflitto intergenerazionale non è una novità ma molto spesso ci si dimentica di essere stati ragazzi. “Una gioventù di sbarbati che non prevede ciò che è utile, sperperando i propri soldi”. Peccato che non sia dei giorni nostri ma attribuita ad Orazio nel I secolo a.C. Purtroppo ci sarebbe più da lamentarsi di tanti delle vecchie generazioni che hanno come riferimenti culturali e paradigmatici sistemi inadatti, obsoleti e poco rispettosi delle reali regole primarie. La parola insegna mentre l’esempio trascina ma non sempre diamo dimostrazione di essere ligi e precisi a seguire correttamente i principi ed i dettami di cui parliamo. Forse occorrerebbe rivedere anche noi stessi.
Pensiamoci su.

Arturo CAMPANILE

Immagini consentite e/o di repertorio, Una strana veglia funebre

https://artcampanile.blogspot.com/
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Arturo Campanile

Così è (se vi pare) O. T. di L. P.

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