Casa del Municipio “Villa Farinacci” a Roma ha ospitato il convegno a cura della SNMS Cesare Pozzo ETS Venerdì 12 gennaio 2024 “Affettività e sessualità nelle disabilità”. L’intento lodevole è stato aprire il vaso di Pandòra sociale sulla vita sessuale dei diversamente abili, in relazione alle proprie potenzialità e in merito proprio alla Disabilità Affettività e Sessualità.

Il Disabile Oggetto

Venerdì 12 gennaio 2024 alle 17:30 nella Casa del Municipio “Villa Farinacci” a Roma v’è stato un convegno a cura della SNMS Cesare Pozzo ETS. La vita sessuale dei disabili al fine di gettare un sasso nello stagno per smuovere il silenzio che si è creato in merito alle necessità dell’Essere Umano Portatore di Handicap. L’espressione nella vita di relazione delle proprie potenzialità in merito alla Disabilità Affettività e Sessualità oltre ad una eventuale vita di coppia. Forse i Disabili sono più comodi, se considerati asessuati trofei da esibire quando occorre, giusto per sollevare un polverone pubblicitario, per cambiare tutto a parole senza voler realmente cambiare niente. I portatori di handicap diventano scomodi quando pensano, parlano, chiedono l’applicazione di diritti esigibili rivendicando una propria posizione nella società. Questo li rende capaci di pensare cosa ormai non più di moda. Esposizioni teoriche rassicurano la platea ma non gli utenti.

Disabilità Affettività e Sessualità

Tutti i conferenzieri presenti hanno dimostrato esperta conoscenza delle problematiche in oggetto ed hanno tenuto discorsi validi oltre ogni ragionevole dubbio. Un plauso ai relatori. Purtroppo però l’itaGlia si limita spesso alla sola esposizione dei problemi aspettando più o meno fiduciosi che questi vengano risolti.
La domanda che sorge spontanea è chiedersi Disabilità Affettività e Sessualità come vengano affrontati negli altri Paesi Europei. Germania, Olanda, Belgio e Paesi Scandinavi, hanno istituito servizi di “assistenza sessuale per i disabili” offerti ad ambo i sessi (compresi gli LGBTIQ) che forniscono prestazioni sessuali. Indubbiamente ne derivano problematiche che afferiscono alla morale, figlia del tempo in cui si forma, al senso religioso ed in misura minore anche all’etica personale. Opportuno comunque è sgombrare subito il campo dai dubbi, la sessualità non rappresenta un tabù e non dovrebbe essere considerata una cosa “sporca”. Parlare di sesso e disabilità indica infatti Disabilità Affettività e Sessualità.

L’assistente sessuale

Significa parlare di disabilità, di affetto, di diritti, di emozioni, di professione, come quella dell’Assistente Sessuale, che nel Nord Europa viene vissuta con eguale competenza. L’Olanda assicura una prestazione mensile ai fruitori. Tutto il tema si incentra e ruota sempre, tuttavia, intorno al concetto di dignità del professionista e dell’utente. L’idea e la terminologia avranno scatenato qualche pudico sorrisetto o forse anche strali di perbenisti Ancien Régime, preferendo dare solo pacche sulle spalle ai poveri disabili. Purtroppo i Disabili si dividono in coloro che sono riusciti, tra mille difficoltà, a creare un legame sentimentale di qualsiasi genere e chi invece non ha avuto le stesse possibilità. A tutti noi Madre Natura ha dato le stesse pulsioni, in una maniera oppure in un’altra, frutto della indifferenziata Umana Sessualità. Con tutto il rispetto per chi trova il coraggio nello specifico di parlare di questi argomenti si è comunque lontani dalla soluzione.

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La disabilità è un Percorso di Vita e non si dovrebbe solo parlarne. Occorrerebbe realizzare più di quanto possibile per permettere un inserimento non differenziato. La tanto decantata inclusione significa proprio questo.
Pensiamoci su.

Arturo CAMPANILE

Immagini consentite e/o di repertorio, Disabilità Affettività e Sessualità
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