Spettacoli e posti disabili
J'Accuse…! Spesse volte andando a vari spettacoli si “notano” i posti riservati ai Disabili.

Un “J’Accuse…!” contro l’inconsapevolezza prepotente.
Spettacoli e posti disabili, si pensa che siano idonei ad una facile e privilegiata visione della rappresentazione. Purtroppo nei paesi “incivili” i posti migliori per fruire dell’esibizione sono “dedicati” a soggetti politici, amministrativi, di potere.
Spettacoli e posti disabili
Spettacoli e posti disabili, inizialmente negli anni che hanno trattato con coscienza la questione disabilità, fino ad arrivare alla Legge 5 febbraio 1992 n. 104 (Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate) si teneva conto delle problematiche connesse. Ora si preferisce fare il minimo indispensabile verso le categorie “protette” e a volte serpeggia un pensiero sotteso: i disabili non sono “capaci” di apprezzare.
Personale male informato si limita ad indicare posti riservati alla sedia a rotelle, spesso negli spazi laterali e ben lontani dal palco. L’accompagnatore insieme al portatore di handicap sovente non può esercitare i diritti esigibili previsti. Molti di questi di fronte a tale inconsapevolezza con il passare del tempo si arrendono o si rassegnano. Disabili se si ha la sedia a rotelle, poi tutto il resto dell’universo handicap è relegato dove capita. E tanti saluti alla Legge Quadro 104/92.
Parcheggio
Spettacoli e posti disabili inoltre coinvolgono anche i parcheggi esterni. Posti posizionati troppo spesso LONTANO dal luogo dello spettacolo. Se il conduttore è il disabile stesso la questione risulta irrealizzabile. Se invece non è lui il guidatore si pone l’assurda pretesa che l’accompagnatore “scarichi” il diversamente abile per poi andare a parcheggiare, in quel distante posto disabile, contravvenendo comunque alla normativa che questo non lo prevede affatto. Per usufruire di un posto riservato disabile occorrerebbe la presenza dello stesso. Altre volte i parcheggi per disabili sono già occupati, molto tempo prima che inizi lo spettacolo. Al termine della rappresentazione, è possibile imbattersi in gagliardi abusivi normodotati che tolgono disinvoltamente il contrassegno scappando via. La norma prevede che “Nelle aree di parcheggio devono comunque essere previsti, nella misura minima di 1 ogni 50 o frazione di 50, posti auto di larghezza non inferiore a m 3,20, e riservati gratuitamente ai veicoli al servizio di persone disabili”. Fondamentalmente nei paesi poco civili è spesso difficile trovare che vengano rispettate queste riserve e queste misure.
I posti che scompaiono
La cosa non riguarda solo gli Spettacoli e posti disabili. Capita di “scoprire” che dove c’era un posto per disabile, previsto nel numero di stalli, sia “spuntato” un posto per lo scarico merci, per i dipendenti di un ufficio amministrativo presente nei pressi, per altre categorie, sostituendo ABUSIVAMENTE scritte e cartelli. L’ultima cosa che fa riflettere sull’inciviltà è che si preferisce parcheggiare negli stalli per categorie protette per preoccupanti motivi. Primo: il disabile sarà debole e non potrà reagire. Secondo: gli ausiliari del traffico non si “impelagano” in questioni scomode. Terzo la magica parola di chi confonde il parcheggio disabile con i posti sosta breve: “lo utilizzo solo per cinque minuti” che comunque in continuum con altri automobilisti, che compiono la stessa violazione della norma, rende il posto praticamente inutilizzabile ai disabili che ne avrebbero esclusivo diritto.

Striscia la Notizia e la coscienza sociale
Striscia la Notizia, il programma di Antonio RICCI in onda su Canale 5, attraverso Vittorio BRUMOTTI, ciclista italiano, campione di bike trial nonché conduttore televisivo, ha scelto di utilizzare questo programma per sensibilizzare la coscienza civile.
Basta riflettere su questo link di TGCOM24, e sul video presente, per comprendere appieno il problema culturale e paradigmatico: https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/brumotti-insultato-da-un-furbetto-dei-parcheggi-dedicati-ai-disabili_3208510-201902a.shtml.
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