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Noam CHOMSKY Intelligenza Artificiale

Noam CHOMSKY Intelligenza Artificiale un futuro presente che ogni giorno diventa ancor più costante nella nostra vita

Ormai proiettandoci nel futuro osserviamo un presente sempre più capace ogni giorno di guidare la nostra vita. A questo proposito Noam CHOMSKY Intelligenza Artificiale ha esplicitato il suo pensiero.

Noam CHOMSKY Intelligenza Artificiale

Noam CHOMSKY Intelligenza Artificiale

Artificial Intelligence

Nasce nel precedente secolo/millennio ed ora ai giorni nostri si parla soprattutto di A. I. la terminologia inglese che indica l’Artificial Intelligence (in italiano I. A. – Intelligenza Artificiale). Teorie già realizzate, oramai disponibili in funzione sia cruccio sia delizia dei progetti futuri, che definiamo genericamente con il termine “Artificial Intelligence” indicando applicazioni che eseguono sistemi di attività complesse. Questi termini vengono spesso utilizzati non sempre correttamente in maniera interscambiabile con Machine Learning (ML) e Deep Learning (DL). In passato operazioni richiedenti l’intervento umano che ora è possibile bypassare.
Come nasce l’Intelligenza artificiale: per riuscire a capire cos’è successo nella seconda metà dello scorso secolo occorre inserire nel contesto ciò che inizia in una cittadina della provincia americana. Una calda estate quasi settant’anni fa, la famiglia Rockefeller, Biancaneve, una mela avvelenata, la strega. Se uniamo altre fondamentali notizie non diventa più così difficoltoso ed arduo capire il tutto.

Noam CHOMSKY Intelligenza Artificiale
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L’incontro di Dartmouth

Non difficile, anche se non sembra, se ci aggiungiamo anche i nomi dei personaggi, dei centri di ricerca e delle aziende più importanti della scienza dei calcolatori. Nell’estate del 1956 a Dartmouth, Stati Uniti, si riunirono i cervelloni di una nuova disciplina ove confluirono contributi di matematici, esperti di strategia, elettronici, informatici, studiosi di scienze cognitive, filosofi. Il Dartmouth College (conosciuto anche come Dartmouth) è un’Università statunitense, situata ad Hanover, un comune degli Stati Uniti d’America facente parte della contea di Grafton nello stato del New Hampshire. Si riunirono a in questo college i principali esperti di questa futura nuova disciplina che richiedeva l’apporto di varie scienze in questo faraonico sforzo, tra cui elettronici e informatici. Queste ultime due materie erano ai primi decenni della loro nascita. La riunione di Dartmouth fu promossa e fortemente voluta dall’informatico John McCARTHY già presente al Dartmouth College e precursore dell’Intelligenza Artificiale.

Noam CHOMSKY Intelligenza Artificiale
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La scienza e l’ingegneria per realizzare macchine intelligenti

John McCARTHY emerito professore dell’Università di Stanford (1955) anche impegnato al Dartmouth College, definisce questo nuovo universo intellegibile come “the science and engineering of making intelligent machines”. Presente proprio Marvin LEE MINSKY matematico, informatico, ricercatore statunitense specializzato nel campo dell’intelligenza artificiale al MIT e Harvard University, Nathaniel ROCHESTER I.B.M. Corporation e Claude ELWOOD SHANNON Bell Telephone Laboratories. Quattro personaggi che nei successivi decenni costituiranno il centro della ricerca scientifica sui molteplici fronti della scienza dell’informazione e dell’Intelligenza Artificiale. Ispira John McCARTHY che “ogni aspetto dell’apprendimento o ogni altra caratteristica dell’intelligenza possono essere, in linea di principio, descritti in modo così preciso da poter essere simulati mediante una macchina”. Nel documento diffuso il 31 agosto del 1955 annuncia ufficialmente il seminario per l’estate dell’anno seguente dal titolo: “Summer Research Project on Artificial Intelligence” (Progetto di ricerca estivo sull’intelligenza artificiale). In questo modo contestualmente battezzando la nuova disciplina.

Noam CHOMSKY Intelligenza Artificiale
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Fondazione Rockefeller

Il coraggio di investire in quella che sembra la riunione di un gruppo di intelligentoni eccentrici un po’ ecclettici, questo proposito coinvolge la Fondazione Rockefeller che accetta questa sfida.
Un progetto estremamente ambizioso, non utopistico, viene descritto nel manifesto in cui lavorano McCARTHY, SHANNON, MINSKY. Proposito che si concretizza nell’intento di studiare come costruire “macchine che usino il linguaggio, formino astrazioni e concetti, risolvano classi di problemi ora riservate agli umani, migliorino sé stesse”. Concretamente tutti sono convinti che “le macchine potranno un giorno svolgere funzioni umane tradizionalmente ritenute intelligenti”. Presupposto teorico è che “ogni aspetto dell’apprendimento o ogni altra caratteristica dell’intelligenza possono essere, in linea di principio, descritti in modo così preciso da poter essere simulati mediante una macchina”. Questa è l’ipotesi che ispira e guida John McCARTHY nell’organizzazione del seminario; la storia dà ora loro ragione nel corso dei quasi settant’anni di studi e ricerche fino ad oggi.

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Noam CHOMSKY Intelligenza Artificiale

“La mente umana non si ingozza di terabyte” queste le parole sul New York Times a marzo di quest’anno 2023 del filosofo della comunicazione statunitense. Lancia un grido di allarme, che risuona ancora in tutte le coscienze e avverte: «Rischiamo di svilire l’etica incorporando nella tecnologia una concezione fondamentalmente errata del linguaggio e della conoscenza». “La mente umana non è, come ChatGPT e i suoi simili, un motore statistico ingombrante per la corrispondenza dei modelli, che si ingozza di centinaia di terabyte di dati”. Aggiunge dando forma e spessore alle sue ipotesi: “estrapolando la risposta più probabile a una conversazione o la risposta più probabile a una domanda scientifica” afferma nelle dichiarazioni Noam CHOMSKY. “Al contrario, la mente umana è un sistema sorprendentemente efficiente e persino elegante che opera con piccole quantità di informazioni». Attualmente i nostri presunti progressi rivoluzionari nell’intelligenza artificiale sono reale motivo di preoccupazione e di ottimismo.

Noam CHOMSKY Intelligenza Artificiale
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L’incubo del pericolo dell’ I. A. per CHOMSKY

Continua ricordando Jorge Luis BORGES. «Vivere in un’epoca di grandi pericoli e promesse significa sperimentare sia la tragedia che la commedia, con ‘l’imminenza di una rivelazione’ nella comprensione di noi stessi e del mondo». «Ottimismo perché l’intelligenza è il mezzo con cui risolviamo i problemi. Preoccupazione perché temiamo che il filone più popolare e alla moda dell’Intelligenza Artificiale, l’apprendimento automatico, degradi la nostra scienza. Svilisca la nostra etica incorporando nella nostra tecnologia una concezione fondamentalmente errata del linguaggio e della conoscenza». Affermazioni che portano a conoscenza delle realtà oggettive. «ChatGPT di OpenAI, Bard di Google e Sydney di Microsoft sono meraviglie dell’apprendimento automatico. In parole povere, prendono enormi quantità di dati, ne cercano gli schemi e diventano sempre più abili nel generare risultati statisticamente probabili. Come un linguaggio e un pensiero apparentemente simili a quelli umani. Questi programmi sono stati acclamati come i primi barlumi all’orizzonte dell’intelligenza artificiale generale».

Noam CHOMSKY Intelligenza Artificiale
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Il superamento dell’Intelligenza Artificiale rispetto all’Intelligenza Umana

«Quel momento a lungo profetizzato in cui le menti meccaniche supereranno i cervelli umani. Non solo quantitativamente in termini di velocità di elaborazione e dimensioni della memoria, ma anche qualitativamente in termini di intuizione intellettuale, creatività artistica e ogni altra facoltà distintivamente umana». Il filosofo del linguaggio pone l’accento su alcuni aspetti importanti. «Quel giorno potrebbe arrivare, ma la sua alba non è ancora spuntata, contrariamente a quanto si legge nei titoli iperbolici e ai calcoli di investimenti avventati. La rivelazione borgesiana della comprensione non si è verificata e non si verificherà, a nostro avviso, non può avvenire, se programmi di apprendimento automatico come ChatGPT domineranno il campo dell’I.A. Per quanto questi programmi possano essere utili in alcuni ambiti ristretti (possono essere utili nella programmazione di computer, per esempio, o nel suggerire rime per versi leggeri). Sappiamo dalla scienza della linguistica e dalla filosofia della conoscenza che differiscono profondamente.

Noam CHOMSKY Intelligenza Artificiale
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La differenza tra I. A. e I. U.

Osserva CHOMSKY: «Consiste dal modo in cui gli esseri umani ragionano e usano il linguaggio. Queste differenze pongono limitazioni significative a ciò che questi programmi possono fare, codificandoli con difetti ineliminabili». «È comico e tragico allo stesso tempo, come avrebbe potuto notare BORGES, che tanto denaro e tanta attenzione si concentrino su una cosa così piccola. Una cosa così banale se confrontata con la mente umana secondo le parole di Wilhelm Von HUMBOLDT. Questa a forza di usare il linguaggio, può fare “un uso infinito di mezzi finiti”, creando idee e teorie di portata universale». Pone anche un esempio metaforico. «Supponiamo di avere in mano una mela. Ora lasciate andare la mela. Osservate il risultato e dite: “La mela cade”. Questa è una descrizione. Una previsione potrebbe essere l’affermazione “La mela cadrà se apro la mano”. Entrambe hanno valore e possono essere corrette. Ma una spiegazione è qualcosa di più».

Noam CHOMSKY Intelligenza Artificiale
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La spiegazione

«La spiegazione include non solo descrizioni e previsioni, ma anche congetture controfattuali. Come “Qualsiasi oggetto del genere cadrebbe”, più la clausola aggiuntiva a causa “della forza di gravità”, “della curvatura dello spazio-tempo” o altro. “La mela non sarebbe caduta se non fosse stato per la forza di gravità”. Questo è pensare. Il punto cruciale dell’apprendimento automatico è la descrizione e la previsione; non prevede meccanismi causali o leggi fisiche. Naturalmente, qualsiasi spiegazione di tipo umano non è necessariamente corretta; siamo fallibili. Ma questo fa parte di ciò che significa pensare: per essere giusti, deve essere possibile sbagliare. L’intelligenza non consiste solo in congetture creative, ma anche in critiche creative. Il pensiero di tipo umano si basa su possibili spiegazioni e sulla correzione degli errori, un processo che limita gradualmente le possibilità che possono essere considerate razionalmente. Citando Sherlock HOLMES “Eliminato l’impossibile, ciò che rimane, per quanto improbabile, è vero”».

Noam CHOMSKY Intelligenza Artificiale
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Considerazioni finali

Effettivamente considerare l’approccio della mela avvelenata di Biancaneve e la strega tra un’intelligenza umana ed una artificiale porta ed esiti completamente opposti. Apre però anche ad altre considerazioni. La strega si sarebbe fermata, avrebbe continuato, sarebbe risultata morta Biancaneve o la strega stessa senza possibilità di ritorno in un duello all’ultimo sangue? Questi sono gli innumerevoli scenari possibili che il confronto tra le due intelligenze propone. Questo tema in chiave etica del futuro è stato trattato nel recente bellissimo film “The Creator” che purtroppo non ha avuto grande successo. L’approfondimento dei principi dell’ethos non sono mai stati percepiti favorevolmente dalle masse né tantomeno l’accoglienza del “differente” sia esso disabile, diverso, dissimile. Riguardo Noam CHOMSKY e le contestazioni di Marvin MINSKY ritengo che entrambi abbiano punti a favore ed a sfavore. Sarà solo il futuro che, forse in un domani non tanto lontano, darà una risposta. Certamente non ora.

Noam CHOMSKY Intelligenza Artificiale
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Attraverso il film The Creator si discute di un rapporto di difficile convivenza tra A. I. (Artificial Intelligence) e HUMINT (acronimo di HUMan INTelligence). Come spesso avviene ne usciamo sembra miseramente sconfitti sia dal punto di vista ideologico sia dal punto di vista etico.
Pensiamoci su.

Arturo CAMPANILE

Immagini consentite e di repertorio, Noam CHOMSKY Intelligenza Artificiale

 

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Arturo Campanile

Così è (se vi pare) O. T. di L. P.

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